È stata una telefonata a implicare l’ex sovrano Juan Carlos in una vicenda di corruzione che unisce Spagna e Arabia Saudita: la procura della Corte Suprema spagnola ha ufficialmente aperto indagini su una tangente da 80 milioni di euro che sarebbe stata ripartita fra l’allora re e altre persone affinché l’appalto per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità fra la Mecca e Medina, nel 2011, venisse assegnato a ditte spagnole, su cui pendono sospetti di corruzione.
Nel 2018 era stata aperta un’indagine dell’anticorruzione per far luce sull’appalto, ma il caso era montato dopo le rivelazioni della stampa svizzera e britannica, lo scorso marzo, che avevano provocato un’ondata di indignazione. Il coinvolgimento di Juan Carlos, padre dell’attuale re Felipe, è nato da una telefonata fra l’imprenditore Juan Villalonga e Corinna zu Sayn-Wittgenstein, amica del sovrano da molti ritenuta sua amante. L’inchiesta però sarà limitata al periodo successivo al 2014, anno della sua abdicazione: nel momento in cui ha lasciato il trono al figlio, Juan Carlos ha perso l’immunità legata al suo ruolo.
Le indagini in corso incrinano ancor di più la già compromessa immagine dell’ex sovrano: tanto che il figlio Felipe ha annunciato pubblicamente di aver rinunciato all’eredità del padre.
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