Il cavalierato da parte del presidente della Repubblica per meriti da lotta al Covid-19, un duro attacco da parte del vicepresidente leghista della Regione Friuli Venezia Giulia e la decisione di rinunciare all’onorificenza. Alessandro Santoianni, direttore delle case di riposo della parrocchia di San Vito al Tagliamento (Pordenone) e di Paluzza (Udine), era fra i 57 cittadini premiati il 2 giugno dal Quirinale per meriti acquisiti negli scorsi mesi. In quella occasione aveva commentato: “E’ un riconoscimento che premia lo sforzo collettivo, sostenuto da tutto il personale della nostra casa di riposo, nel contenere il contagio da coronavirus”. E sottolineava anche il ruolo di Francesca Leschiutta, coordinatrice infermieristica, che era stata a sua volta nominata cavaliere. Entrambi erano rimasti a vivere nella struttura per tutelare meglio gli anziani ospiti.

Contro il riconoscimento è insorto il leghista Stefano Mazzolini, vicepresidente del consiglio regionale. Ha definito la nomina “uno schiaffo ai morti della casa di riposo di Paluzza, a tutte le loro famiglie e ai lavoratori della struttura”. E rivolto al Quirinale aveva aggiunto: “Prima di distribuire onorificenze, dovrebbero informarsi meglio sui fatti. Santoianni non mi pare abbia gestito al meglio l’emergenza. I morti accertati per Coronavirus evidenziano le sue responsabilità. E a quanto risulta, il direttore della casa di riposo di Paluzza ha fatto lavorare il suo personale non sempre con le precauzioni dovute mettendo a repentaglio la salute di operatori e ospiti”.

Non sono bastate le prese di posizione di alcuni amministratori locali a difesa di Santoianni. Il direttore della casa di riposo ha comunicato che “già nella serata di venerdi 5 giugno” ha “trasmesso al Capo dello Stato, pur con rammarico, la mia libera rinuncia. Il profondo rispetto e apprezzamento che porto per il Presidente Mattarella, ed in particolare per l’iniziativa intrapresa nei confronti di cittadini che hanno dato prova di coraggio, dedizione e solidarietà durante il periodo dell’emergenza coronavirus, mi hanno indotto a tale determinazione, affinché le sterili e strumentali polemiche sorte attorno al riconoscimento alla mia persona non oscurino sia il valore e il merito dell’iniziativa per la quale il Presidente mi ha ritenuto degno di tale onore, che la bontà del motu proprio presidenziale”. Santoianni ha concluso: “La mia personale rinuncia non toglierà il giusto merito attribuito all’impresa che si è svolta a difesa degli anziani, attraverso l’onore concesso alla collega Francesca Leschiutta, che resterà ad interpretare il gesto collettivo di tutta la residenza. La serietà e la dedizione con cui ho assolto la funzione di direzione della Casa di San Vito al Tagliamento sono state le stesse prodigate nella residenza di Paluzza dove, anzi, le rilevanti criticità hanno richiesto e ottenuto anche un surplus di tempo e impegno”. A Paluzza si sono registrate numerose morti di anziani e casi di positività per decine di ospiti e anche per alcuni lavoratori.

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