“Nonostante le smentite ufficiali, i gruppi egiziani per i diritti umani denunciano la diffusione del Covid-19 nella prigione di Tora”. C’è preoccupazione per le sorti dello studente Patrick Zaki, anche e soprattutto per il diffondersi del coronavirus tra le mura del carcere egiziano dove è rinchiuso da mesi. La denuncia arriva via Twitter dal portavoce di Amnesty international Italia, Riccardo Noury. “Intanto, per l’Eid sono stati scarcerati 3000 detenuti tra cui ladri e almeno un assassino ma non Patrick Zaki e gli altri”. Ieri l’organizzazione per i diritti umani aveva comunicato anche la notizia della morte di una guardia penitenziaria per Covid.

L’allerta per le condizioni di Zaki è ancora più alta considerando che soffre di problemi respiratori come l’asma. Il 1 giugno era attesa l’udienza per il rinnovo della detenzione preventiva, che invece – dopo una lunga serie di rinvii – è stata prolungata in automatico: anche l’avvocato ha ammesso di non aver ricevuto alcuna comunicazione. Le associazioni per i diritti umani ricordano che dallo “Scorpione”, il carcere di periferia di Tora, sono stati liberati criminali comuni, ma non i prigionieri politici. Come viene considerato lo studente egiziano attivista per i diritti umani.

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