L’Antitrust avvia un’istruttoria sull’offerta pubblica di scambio con cui Intesa Sanpaolo intende acquisire Ubi Banca, per verificare gli effetti sulla concorrenza dell’operazione che potrebbe portare la prima banca del Paese ad acquisire il quarto istituto, dando vita a una concentrazione del settore bancario. “In considerazione dell’importanza dell’operazione – si legge in una nota dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato – l’istruttoria è volta a verificare i possibili effetti sulle dinamiche concorrenziali nei mercati bancari, finanziari e assicurativi, nazionali e locali”. La Guardia di Finanza è andata oggi in tarda mattinata nelle sedi di Intesa, Ubi e Mediobanca, advisor di Intesa, per acquisire documenti e informazioni.

Intesa Sanpaolo ha lanciato un’offerta pubblica di scambio su Ubi Banca il 17 febbraio scorso. Per ogni 10 azioni di Ubi ne vengono offerte 17 di Intesa Sanpaolo di nuova emissione, valorizzando quindi il gruppo bergamasco 4,86 miliardi: la cifra corrisponde a un premio del 27,6% sui valori di venerdì 14 febbraio. In caso di successo dell’opa, proprio per evitare contestazioni antitrust, è previsto che Bper acquisirà 400-500 filiali con 1,2 milioni di clienti e UnipolSai rileverà i rami d’azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita partecipate da Ubi.

I vertici di Ubi hanno confermato lunedì che attendono “per la prima decade di giugno” l’Offerta pubblica di scambio di Intesa Sanpaolo. Soltanto allora il Consiglio di amministrazione della banca “potrà esprimersi”. Lo hanno affermato il vicepresidente Roberto Nicastro e il consigliere delegato Victor Massiah.

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