Nei giorni precedenti all’inaugurazione di viale Campioni d’Italia e Piazza Manlio Scopigno, ad un organizzatore di eventi col Cagliari nel cuore è venuta l’idea di omaggiare Gigi Riva con un monumento nella sua città adottiva. Pietro Porcella decise così nel 2015 di formare un comitato, iniziando da allora un lungo percorso che dovrebbe portare tra qualche mese alla costruzione del basamento della statua. Schivo come al solito, Riva inizialmente non era d’accordo sull’opera in questione. Ma dopo un anno e mezzo di corteggiamenti disse sì purché l’iniziativa fosse popolare senza alcuna presenza di istituzioni. Partì il crowdfunding e la gente rispose bene sin da subito. Ma dal Comune di Cagliari arrivò il primo stop. La Piazza nei pressi dell’Amsicora è troppo piccola per ospitare una statua di questo tipo.

Nel frattempo nel comitato “Una statua per Gigi Riva” erano entrati l’ex portiere Adriano Reginato, Stefano Arrica (figlio di Andrea, l’architetto della squadra dello scudetto) e Nicola Riva, figlio di Gigi. Giovanni Dore, Oliviero Salvago e Ferdinando Secchi c’erano già dal principio. Trovarono subito un piano B, la statua verrà eretta sul lungomare vicino allo stadio Sant’Elia. Il progetto prevede che la statua sia alta il doppio dell’altezza del campione e poggi su un piedistallo di granito per un totale di sei metri. In modo che il monumento non possa essere toccato dalla gente, ma che tutto intorno sia calpestabile. Gigi con la maglia con lo scudetto sul petto calcerà il pallone con il suo micidiale sinistro.

Tutto risolto? No, perché scoprirono in quel momento che per una legge del 1927 non possono essere costruite statue di persone in vita che non siano personaggi del regime o figure ecclesiastiche. Gigi non è né l’una n’è l’altra. “La deroga – dice Porcella – può essere fatta dal Ministro dell’Interno, qualora il personaggio sia di grande importanza per la patria”. Venne scritta subito una lettera indirizzata al Ministero: “È innegabile che Gigi Riva, come sportivo e come uomo abbia rappresentato e rappresenti un esempio unico in campo nazionale”. All’estero non è così raro trovare statue dedicate a calciatori ancora in vita, a volte addirittura in attività. Esistono quelle di Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo, Shearer, Van Basten, Henry, Bergkamp, Maradona. Ci sono pure monumenti con protagonisti calciatori italiani, a Doha una vede Marco Materazzi colpito dalla testata di Zidane e in un’altra a Ashton-Under-Lyne, dove è nato, viene raffigurato Simone Perrotta.

In attesa di una risposta ufficiale, che non è ancora arrivata dai due Ministri che si sono succeduti (Salvini e l’attuale Lamorgese), il comitato decide che almeno il piedistallo dovrà intanto essere posizionato. “È già un’opera d’arte a sé – dice Porcella – ci sarà una frase per Gigi Riva e un’incisione, voluta proprio dal nostro fuoriclasse, con tutti i nomi della squadra campione d’Italia 1970. La Fondazione Sciola donerà i lastroni di granito sardo, Vincenzo Ganadu sarà l’artista dell’opera”. Ora la palla passa al comune di Cagliari che dovrà dare l’ok nei prossimi consigli. Se la raccolta fondi per la statua dovesse superare la cifra necessaria per l’opera, verranno istituite nella scuola calcio Gigi Riva delle giornate aperte a tutti coloro abbiano voglia di divertirsi con il pallone. Da questi eventi verranno scelti i ragazzini più meritevoli a cui verrà regalato un anno di retta gratuita nella scuola calcio con la speranza di trovare il nuovo Barella, oggi all’Inter e in Nazionale ma che è partito proprio da qui.

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