Dopo il pugno duro dimostrato con le misure restrittive per contrastare l’emidemia di Covid 19, le autorità cinesi dimostrano altrettanta risolutezza nel voler far ripartire l’economia. E in particolare quella dell’auto. Il governo di Pechino ha infatti deciso di prolungare per altri due anni, ovvero fino al 2023, gli incentivi statali per l’acquisto di autovetture che originariamente dovevano terminare alla fine di quest’anno.

Il provvedimento riguarderà le auto nuove ma inciderà anche sul mercato di quelle di seconda e terza mano, visto che sono stati confermati anche gli sgravi fiscali sulla compravendita dell’usato: l’IVA verrà ridotta allo 0,5% dei volumi registrati dagli operatori del settore. Previsto, infine, anche l’allentamento delle restrizioni all’acquisto attualmente in vigore nelle città più popolose del paese.

Il tutto, nell’ottica di sostenere un comparto che, come hanno fatto sapere dal ministero del commercio, nel 2019 valeva il 9,6% dei tutte le vendite al dettaglio in Cina. E che all’erario nazionale frutta il 10% delle entrate totali, tra settore automobilistico e indotto.

Numeri messi in forte dubbio, ed è questo il motivo dei provvedimenti, dalla crisi conseguente all’epidemia. Al punto che nel primo bimestre la diminuzione delle immatricolazioni è stata del 41%, e il trend è proseguito al marzo. Di conseguenza le stime di fine anno prevedono una perdita complessiva del 10%, immaginando una ripresa nel secondo semestre.

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