Il tema dell’efficientamento energetico è sempre più all’attenzione dell’opinione pubblica. Tecnici ed esperti da anni suggeriscono ai decisori politici di promuovere al massimo tale settore, visto che, tra l’altro, contribuirebbe notevolmente a quel risparmio energetico necessario per ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti, muovendo al contempo l’economia.

Adesso anche i cittadini, che con il proprio stile di vita personale e familiare già risultano essere i veri “decisori” nella lotta al cambiamento climatico, hanno la possibilità di accelerare l’attuazione di specifiche iniziative amiche dell’ambiente. Il crowdfunding sta diventando un potente mezzo per il finanziamento di progetti; in particolare, l’equity crowdfunding, quella forma di investimento che consente alla moltitudine delle persone (crowd) di finanziare aziende innovative (startup e Pmi) attraverso portali online autorizzati, erogando un contributo finanziario in cambio di quote societarie delle stesse imprese (equity). L’Italia è leader nel mondo e nel 2019 sono stati raccolti nel nostro Paese oltre 65 milioni di euro sulle principali piattaforme attualmente operative (quasi +80% rispetto all’anno precedente), con un +18% di campagne finanziate.

Tra le startup nate espressamente per sostenere il mercato dell’efficienza energetica, desta particolare interesse InfinityHub, un’azienda innovativa che – è questo lo spirito dell’equity crowdfunding – condivide il beneficio finanziario con cittadini e imprese. Sembra l’uovo di Colombo, la sintesi di anni di battaglie ambientaliste, il superamento della contrapposizione tra i benefici ambientali e quelli economici.

Per decretare il successo di un progetto, è sufficiente fare in modo che tutti i partecipanti ci guadagnino, anche in termini economici. Se poi il progetto verte sui temi dell’ambiente e dell’energia sostenibile, potremmo aver trovato la soluzione per perseguire seriamente quella rivoluzione energetica auspicata da tanti. Inoltre, anche se l’investimento in startup innovative può essere classificato ad alto rischio, una scelta oculata e le detrazioni fiscali dirette del 30% per le persone fisiche che investono in tali progetti possono fare la differenza. Chi scrive ha simbolicamente acquistato due quote societarie per dare un contributo concreto a chi cerca di introdurre nuove e innovative regole in un mercato, quello dell’energia, sempre più chiuso in se stesso, con l’obiettivo di allargare la visione e introdurre un nuovo modo di fare finanza sostenibile.

Un esempio di progetto appena realizzato è quello a Busto Arsizio (Va), ove è stata costituita la società di scopo Efficiency Sport Busto Arsizio (Eys Ba), appunto costituita da imprese e cittadini, che funge da Energy service company (Esco), con l’obiettivo di rendere più efficiente dal punto di vista energetico il palazzetto dello sport comunale, coinvolgendo tutti gli attori del territorio.

L’investimento necessario è stato pari a 330mila euro. Gli interventi di riqualificazione energetica, individuati sulla base di specifiche diagnosi energetiche e tali da garantire dei tempi di ritorno accettabili, sono stati la sostituzione del generatore per la produzione di riscaldamento/raffrescamento con due caldaie a condensazione e sei pompe di calore, un nuovo sistema di regolazione dei ricambi aria tramite rilevamento delle presenze e, infine, la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a Led.

Tali interventi beneficiano anche di incentivi nazionali, quali il Conto Termico, per cui 123mila euro (pari al 37,3%) potranno essere coperti da contributi pubblici nazionali. Circa 65mila euro, pari al 20% del totale degli investimenti, sono stati raccolti attraverso una campagna di crowdfunding che ha visto il coinvolgimento attivo di cittadini e imprese. Il resto è stato finanziato attraverso un istituto finanziario partner del progetto stesso.

Il punto centrale del modello di business utilizzato dalla società Eys Ba è che essa fornirà i servizi energetici ad un prezzo più basso di quello che normalmente veniva pagato per l’energia. Ciò sarà possibile grazie alla migliore performance del palazzetto, dovuta al miglioramento energetico. Nel corso dei 20 anni del contratto di gestione e manutenzione stipulato, sarà possibile il ritorno dell’investimento. Gli interventi pianificati contribuiranno, a regime, a far diminuire la bolletta energetica di oltre il 40% rispetto alla situazione pre-intervento. In questo modo, tutti gli attori coinvolti ci guadagnano.

Il prossimo passo per il Comune di Busto Arsizio è quello di verificare come un progetto innovativo di questo genere possa dare un contributo al proprio Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima (Paesc), in corso di redazione quale aggiornamento del precedente Piano di azione per l’energia sostenibile (Paes), e che guiderà il Comune nell’ambizioso obiettivo di ridurre di almeno il 40% le emissioni climalteranti del proprio territorio entro il 2030.

Molte delle azioni inserite nei Paesc dei Comuni italiani, magari sopite a causa della scarsità di risorse economiche, potrebbero, con questo nuovo modo di impostare progetti, risvegliarsi e registrare una svolta utile ai territori e all’intero Paese.

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