Quando la notizia della sua morte ha iniziato a circolare sui social, da tutto il mondo sono arrivate reazioni sconvolte e messaggi di cordoglio, non solo da parte degli appassionati di basket. Kobe Bryant, morto a 41 anni in un incidente in elicottero, oltre che una superstar della palla a spicchi, era un’icona globale, simbolo di una generazione intera che ama lo sport, al di là delle rivalità e dei colori. E così a salutarlo sono stati campioni di tutti gli sport, politici e appassionati di tutto il mondo.

Tra i primissimi a lanciare il proprio messaggio sui social è stato Marco Belinelli, guardia dei San Antonio Spurs e della Nazionale italiana, che su Twitter ha scritto: “Non può essere vero, mio eroe”. Come lui, altre star della Nba sono sconvolti, come Dwyane Wade, Joel Embiid, José Barea e LeBron James. Quest’ultimo, che proprio domenica mattina era stato festeggiato da Bryant per averlo sorpassato al terzo posto nella classifica dei migliori marcatori del campionato americano, ne ha voluto ricordare la grande etica del lavoro, la Mamba Mentality: “Ricordo una cosa che ha detto – ha commentato – Se vuoi essere bravo in questo, o vuoi essere uno dei grandi, devi lavorare. Non c’è nessuna sostituzione per il lavoro. Aveva zero difetti dal punto di vista offensivo. Zero. Ti tiravi indietro rispetto a lui, lui poteva tirare da tre. Lo incastravi un po’, poteva aggirarti. Poteva sparare da una distanza media. Poteva giocare nel post. Poteva segnare i tiri liberi. Era semplicemente immortale dal punto di vista offensivo, per le sue abilità e la sua etica del lavoro”. Le immagini di LeBron in lacrime hanno fatto il giro del mondo e dei social: dopo aver appreso della morte dell’amico, il campione dei Los Angeles Lakers ha abbracciato amici e familiari dopo essere sceso dall’aereo che ha riportato la squadra in città dopo una serie di partite sulla costa Est.

“Mentre provo a scrivere – ha dichiarato Magic Johnson, altra leggenda dei Los Angeles Lakers – questo messaggio, la mia mente viaggia. Sono scioccato, ho pianto tutta la mattina per questa notizia devastante: Kobe e sua figlia Gigi sono morti in un incidente in elicottero. Mia moglie Cookie e io siamo distrutti”. E ancora: “Lo amo, amo la sua famiglia e amo ciò che ha rappresentato in campo e fuori. L’amico, la leggenda, il marito, il padre, il figlio, il fratello, il vincitore di un Oscar e il più grande Laker di tutti i tempi se n’è andato. È difficile da accettare. Kobe era un leader nel nostro sport, un mentore per giocatori e giocatrici”. Poi ha aggiunto sull’amico: “Ha dedicato le sue conoscenze, il suo tempo e il suo talento a tanti, a livello giovanile e di college, a giocatori Nba e a giocatrici WNba. So che tifosi in tutti il mondo sentiranno la sua mancanza, in particolare a Los Angeles. Era un’icona, ma anche fatto tanto per Los Angeles. Metteva il cuore per aiutare gli homeless e si batteva per i diritti delle donne nel basket. Allenare sua figlia lo rendeva felicissimo”. Infine: “Kobe e io ancora abbiamo avuto tante conversazioni speciali sulla vita e sul basket. Avevamo tanto in comune fuori dal campo, mi piaceva parlargli dei Lakers, di essere padri e mariti, di quanto amavamo l’Italia. Mi mancheranno tanto quelle chiacchierate. La Laker Nation, lo sport del basket e la nostra città non saranno più gli stessi. Io e mia moglie ci saremo sempre per la famiglia Bryant. Ti ameremo per sempre”. Anche la leggenda del basket, Michael Jordan, è scosso per la scomparsa di quello che definisce “un fratello minore”: “Le parole non possono descrivere il dolore che provo. Amavo Kobe, era come un fratello minore per me”, ha commentato.

L’Italbasket dà il suo addio a Bryant, cresciuto in Italia al seguito di papa Joe tra Pistoia e Reggio Emilia: “Ciao, adorato Kobe. Non ti dimenticheremo mai!”, scrive sui social il profilo della nazionale italiana di pallacanestro. “È una tragedia, perdiamo un grande sportivo, un grandissimo campione – ha commentato il campione del basket italiano, Dino Meneghin – Io l’ho conosciuto a metà anni ’90 a Milano e per alcuni giorni l’ho accompagnato anche agli allenamenti dove ho avuto modo di apprezzare un grande professionista. Sono rimasto stupito dalla sua dedizione e professionalità. E ancora prima avevo conosciuto suo padre quando giocava a Rieti. Kobe era davvero un grande giocatore”. Coach Dan Peterson, popolare ex tecnico di basket molto conosciuto anche in Italia, ha detto: “Non riesco a crederci, morire a 41 anni è una cosa inaccettabile. Rifiutiamo notizie come questa. A parte la sua grandezza come giocatore posso dire che era molto legato e riconoscente all’Italia, dove aveva appreso l’impostazione del basket e imparato i fondamentali”.

Non solo il basket, anche i politici rendono omaggio al grande campione. Tra i primi a scrivere su Twitter, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Che notizia terribile. Kobe, nonostante fosse realmente uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi, aveva appena iniziato la sua vita. Amava la sua famiglia così tanto e aveva una forte passione il futuro. La perdita della sua bellissima figlia, Gianna, rende questo momento ancora più devastante. Melania e io mandiamo le nostre più sentite condoglianze a Vanessa e alla meravigliosa famiglia Bryant. Possa Dio essere con tutti voi”. A ricordare Kobe è anche l’ex presidente Barack Obama, che più volte ha detto di essere ispirato al campione dei Lakers: “Era una leggenda sul campo e aveva appena cominciato quello che avrebbe dovuto essere un importante secondo tempo”. E ha aggiunto: “Perdere Gianna è anche più straziante per noi come genitori. Michelle e io mandiamo le nostre preghiere ed il nostro amore a Vanessa ed all’intera famiglia Bryant in questo giorno impensabile”.

Così come i campioni di altri sport, scossi dalla notizia. “È così triste sentire la straziante notizia della morte di Kobe e di sua figlia Gianna. Kobe era una vera leggenda e ispirazione per così tanti. Invio delle mie condoglianze alla sua famiglia, ai suoi amici e alle famiglie di tutti coloro che hanno perso la vita nell’incidente. Legenda RIP”, ha scritto via social il campione delle Juventus Cristiano Ronaldo. E il suo compagno di squadra Paulo Dybala ha aggiunto: “Lo sport piange la morte di una leggenda iconica. Kobe è stata fonte d’ispirazione per tutti. Un pensiero per la sua famiglia e tutte le vittime dell’incidente”.

“Io… non ci voglio credere….. ditemi che non è vero!! Che non può finire tutto così!!”, ha scritto su Twitter Federica Pellegrini. Così come Francesco Totti, che su Instagram si dice “onorato di averti conosciuto, campione dentro e fuori dal campo! R.I.P”. “Non ti dimenticheremo mai, giuro mai. Voglio solo piangere, non riesco a crederci! Svegliatemi da questo incubo”, ha scritto su Instagram il campione di salto in alto Gianmarco Tamberi. Usain Bolt ha scritto “Still can’t believe” (“Ancora non riesco a crederci”). “I can’t believe!!!!!!! So sad. Rip”, è il messaggio di Max Biaggi. Mentre Andrea Pirlo: “Sei stato un esempio per la nostra generazione. Riposa in pace, leggenda”. Anche il Milan ha voluto salutare quello che era un loro tifoso: “Non abbiamo parole per esprimere quanto siamo scioccati nell’apprendere la notizia della tragica morte di uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi e tifoso rossonero, Kobe Bryant. Tutti i nostri pensieri sono con le famiglie delle persone colpite da questo tragico incidente. Ci mancherai per sempre, Kobe”

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