“Gianroberto Casaleggio, per tutti gli anni in cui l’ho conosciuto, mi ha fatto un solo e unico regalo: un libro che si intitolava L‘elogio della cravatta di Mariarosa Schiaffino. Era stato colpito dal fatto che la indossassi sempre, ogni volta che andavo da lui. E mi propose di approfondire il significato del tipo di nodo, perché anche il nodo della cravatta per lui e per quel libro era comunicazione. Tutto per Gianroberto poteva essere un modo per arrivare alla gente”. Così Luigi Di Maio, dal palco del Tempio di Adriano, dove ha annunciato le dimissioni. “La cravatta per molti in questi anni ha contraddistinto il mio operato da capo politico. Ora la portate tutti, ma all’inizio non era così… Per me ha sempre rappresentato un modo per onorare la serietà delle istituzioni della Repubblica e il contegno che deve avere un uomo dello Stato. Oggi simbolicamente la tolgo qui davanti a tutti voi. Grazie a tutti. Vi abbraccio. E vi voglio bene. Buona fortuna. Ne avremo tutti bisogno”, ha concluso Di Maio. Alla fine del discorso, il capo politico uscente ha abbracciato il reggente del M5s, Vito Crimi, con la standing ovation della platea sulle note di ‘Fix Yoù dei Coldplay

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