Il consiglio di sorveglianza di Peugeot S.A. (Psa) e il consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles (Fca) hanno approvato il memorandum d’intesa vincolante per fondersi. Alla vigilia della decisione del consiglio di sorveglianza la famiglia Peugeot, azionista di riferimento di Psa, aveva votato all’unanimità a favore del progetto di fusione. Non ci sono comunicazioni ufficiali da parte delle due società, che annunceranno domani mattina, prima dell’apertura della Borsa, la firma del memorandum d’intesa. Potrà così partire il processo di fusione che porterà alla nascita del quarto costruttore mondiale. Il testo del memorandum, che in pratica riprenderà i contenuti delle comunicazioni ufficiali diffuse il 31 ottobre, non conterrà i dettagli su produzione, fabbriche, modelli e sinergie perché di questo si comincerà a parlare dopo l’accordo. In Borsa il titolo di Fca ha chiuso con un segno positivo (+1,01%).
Venerdì Fca incontrerà i sindacati a Mirafiori. Lo ha comunicato il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli: “Domani dovrebbe disvelarsi il memorandum, è un percorso che attendevamo e che procede nei tempi previsti. Venerdì apriremo una fase di confronto con l’azienda per capire le ricadute del nuovo piano industriale e chiederemo che ci sia la conferma degli obiettivi della piena occupazione e dei 5 miliardi di investimenti annunciati per l’Italia”.
In Europa a novembre le due case hanno registrato circa 1 milione e 200mila auto vendute, in crescita del 4,5% rispetto allo stesso mese del 2018. Il gruppo italoamericano ha perso l’1,6% con la quota di mercato che passa dal 6,6% al 5%, mentre Psa ha chiuso novembre con un calo del 7,9% delle vendite (-1,2% da inizio anno). Insieme nel 2019 i due gruppi hanno venduto finora quasi 3,2 milioni di auto, un dato che si avvicina ai risultati ottenuti dal gruppo Volkswagen, attuale leader del mercato europeo, che nell’anno ha registrato poco più di 3,5 milioni di immatricolazioni.
Con l’unione fra i due gruppi nascerà il quarto produttore di auto al mondo con 8,7 milioni di veicoli immatricolati ogni anno. Le sinergie attese sono stimate in 3,7 miliardi. La governance prevede cinque consiglieri a Fca e altrettanti a Psa cui spetterà il ceo che sarà Carlo Tavares. La presidenza del nuovo gruppo spetterà a John Elkann. La nuova società sarà partecipata in modo paritetico al 50% da Fca e al 50% da Psa (la holding Exor al 14,5%, mentre lo Stato francese, la famiglia Peugeot e il socio cinese Dongfeng Motor avranno il 5,9% ciascuno). Il nuovo gruppo avrà sede in Olanda e sarà quotato a Milano, Parigi e Wall Street. Le sedi operative saranno a Torino, Parigi e Auburn Hills.
Non ancora chiarito il ruolo di Mike Manley, attuale amministratore delegato di Fca, che dovrebbe continuare a lavorare a stretto contatto con Tavares. Resta da definire il ruolo dei cinesi di Dongfeng che nelle scorse settimane hanno paventato la possibilità di uscire dall’azionariato di Psa. Per i suoi azionisti Fca prevede, prima del perfezionamento dell’operazione, un dividendo speciale di 5,5 miliardi di euro e la partecipazione in Comau. Peugeot darà ai propri azionisti il 46% della controllata Faurecia, società di componentistica.
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