Fallito il tentativo di vendere Alitalia a una cordata guidata da Fs, il governo è pronto ad accelerare l’esborso di altri 400 milioni a titolo di prestito alla compagnia. Che continuerà quindi a volare con soldi pubblici restando in amministrazione straordinaria, come sta facendo dall’aprile del 2017 quando Etihad staccò la spina e i lavoratori bocciarono un piano di ricapitalizzazione da due miliardi di euro e con circa 1.000 esuberi. Intanto partirà una nuova procedura di cessione dei complessi aziendali che i commissari straordinari dovrebbero chiudere entro il 31 maggio 2020, dopo che le sette proroghe concesse finora non sono state sufficienti per arrivare alla formalizzazione di un’offerta definitiva per il vettore. Le novità sono contenute in una bozza del decreto ad hoc che dovrebbe andare stasera in consiglio dei ministri.

Il testo del decreto conferma il prestito di “400 milioni” per consentire di pervenire al trasferimento dei complessi aziendali facenti capo ad Alitalia”, facendo leva sulle risorse già stanziate con il decreto fiscale. Il finanziamento è concesso con l’applicazione di interessi al tasso Euribor a sei mesi pubblicato il giorno lavorativo antecedente la data di erogazione, maggiorato di 1.000 punti base, ed è restituito, per capitale e interessi, in prededuzione, con priorità rispetto ad ogni altro debito della procedura.

La nuova iniezione di capitali è necessaria per tenere in vita la compagnia visto che non è stato trovato un acquirente sul mercato e dei 900 milioni del primo prestito ponte, sul quale l’indagine della Ue è ancora in corso, sono rimasti al 31 ottobre solo 315 milioni. La compagnia perde circa un milione di euro al giorno. La spesa sostenuta dallo Stato negli ultimi 40 anni per tenere in piedi l’ex compagnia di bandiera è stimata a questo punto in circa 10 miliardi di euro.

I commissari straordinari di Alitalia potranno agire anche con interventi di riorganizzazione ed efficientamento. Il programma della procedura di amministrazione straordinaria, si legge nella bozza, “è integrato con un piano avente ad oggetto le iniziative e gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento” funzionali alla cessione degli asset.

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