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La persecuzione degli ebrei romani: una storia di orrori e vergogna da non dimenticare mai

La persecuzione degli ebrei romani: una storia di orrori e vergogna da non dimenticare mai
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All’inizio degli anni Sessanta mio padre – avvocato antifascista, fondatore e comandante della Brigata Maiella – mi fece conoscere un suo amico socialista, Piero Caleffi, di cui avevo letto lo straordinario Si fa presto a dire fame, ingiustamente dimenticato dagli editori.

Da allora sono sempre stato particolarmente sensibile ai temi del razzismo. Questa estate ho conosciuto un giovane storico, Giuseppe Lorentini – abruzzese come me – che ha scritto un libro (L’ozio coatto) sul campo di concentramento fascista di Casoli, di cui non sapevo nulla benché proprio a Casoli mio padre abbia dato vita alla Brigata Maiella e la mia famiglia vi sia stata sfollata per sei mesi, dopo che i tedeschi avevano raso al suolo il mio paese di origine, a pochi chilometri da Casoli.

Nei giorni scorsi ho preso contatto con la Comunità Ebraica di Roma per organizzare un convegno su questo tema così poco conosciuto – i campi di concentramento fascisti, da cui spesso gli ebrei finivano nei campi di stermino tedeschi – e il professor Claudio Procaccia (direttore del Dipartimento per i Beni e le Attività Culturali della Comunità) mi ha regalato un libro suo e della professoressa Haia Antonucci dal titolo Dopo il 16 ottobre: una storia sconvolgente delle atrocità subite dagli ebrei di Roma nel biennio 1943-1944.

In questi stessi giorni apprendo dalla stampa delle minacce alla senatrice Liliana Segre (dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, la Segre è tra i soli 25 sopravvissuti). E il Centro di documentazione ebraica contemporanea ci dice che nel 2019 si sono registrati su Twitter otre 15mila insulti agli ebrei, che esistono oltre 200 profili Facebook e almeno 300 siti espressamente antisemiti.

Di fronte a questa sconcertante realtà, penso sia giusto ricordare la tragedia degli ebrei romani, gravissima anche se in altri paesi europei ben più atroci sono state le persecuzioni e ben più elevato il numero delle vittime. Procedo per temi, attingendo soprattutto dal libro Dopo il 16 ottobre.

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