Ci sono volte in cui per aprire un libro e sfogliare le sue pagine occorre farsi coraggio. Domenica 24 novembre a Roma, in pazza della Madonna di Loreto, sarà possibile ricordare i 30 anni della Convenzione per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sfogliando otto “libri umani” incarnati da otto persone della comunità rom. Ognuno di essi avrà un titolo e una breve recensione e tutti andranno a comporre un “catalogo” che un bibliotecario indirizzerà nella consultazione.

Meglio prenderli da piccoli di Dolores

Cosa significa essere discriminati in base alla propria etnia? Lo scopriamo in questo libro, in cui Dolores fa tesoro delle esperienze vissute per guidare la propria figlia nei valori di uguaglianza tra tutti gli esseri e il rispetto che deve essere alla base di ogni relazione umana.

Cattivi maestri di Miriana

Le difficoltà di un incontro con una maestra che vuole convincerla ad allontanarsi da casa, la presa di posizione di una madre che è subito intervenuta. Un insegnamento per la vita: l’importanza del mediare in maniera adeguata il rapporto tra figli e insegnanti.

Puoi contare su di me di Dzemila (libro illustrato)

Due storie che poi sono la stessa: quella di una figlia maggiore votata fin da bambina ad accudire sin da bambina i suoi 7 fratelli e la storia di una donna che, anni dopo, utilizza le stesse competenze nella gestione di una casa famiglia fondata assieme al marito.

Un leggerissimo pregiudizio di Ahmet

Un episodio di discriminazione avvenuto a scuola, in cui due ragazzi stranieri sono stati accusati ingiustamente di aver rubato il telefono cellulare a un compagno. I due vengono interrogati dai carabinieri e solo allora riescono a scovare il vero colpevole.

Cenerontolo non ci sta di Senad

In Macedonia si ha la consuetudine di far sposare i propri figli presto e scegliere il futuro coniuge. Senad non ci sta: vuole esprimere la propria opinione e prendere decisioni autonome, rivendicano il diritto a continuare gli studi. Cosa vuole diventare da grande? Un infermiere.

Stand up (for your Rights) di Nedzad

Un ragazzo discriminato in una classe di prima media, il coraggio di alzare il dito per rispondere dall’ultimo banco ad una domanda posta a lezione dal professore, lo sgomento dei compagni e l’autostima ritrovata.

Un attore nato di Enzo

La prima recita della vita, una maglietta dimenticata a causa di una maestra “sbadata”. Un blocco emotivo difficile da superare e poi felicemente superato, grazie all’amicizia e alla solidarietà.

Tutti gli zingari sono uguali, ma alcuni sono più zingari degli altri di Clelia (libro fotocopiato)

La visita da un dottore per un certificato. Così un’esperienza del quotidiano si trasforma in un incubo per una bambina: la dottoressa decide di assegnare una parola ben precisa a uno stile di vita, una scuola frequentata e un’abitazione.

Ogni lettore potrà liberamente scegliere il “libro umano” da consultare, avvicinarsi ad esso, ascoltare il suo racconto, avviare un dialogo. Loro sono donne e uomini rom, alcuni laureati, altri padri e madri di famiglia, oppure studenti provenienti da diverse città italiane, italiani e stranieri. L’evento: “Un libro non si giudica dalla copertina!” sarà dedicato a quanti al giorno d’oggi ancora sono convinti che i rom rubino i bambini, amino vivere in catapecchie di cartone, prediligano il furto al lavoro, il nomadismo alla vita in una casa.

Una modalità innovativa per rivolgersi ai cittadini romani attraverso l’incontro, perché l’esperienza dimostra che anche i più atavici pregiudizi possono sgretolarsi in uno scambio di pochi minuti dove sono gli occhi, il corpo e i gesti a raccontare la storia di una vita segnata dal rifiuto e dalla discriminazione. Purché si abbia la forza di uscire dal mondo anonimo dei social, schiodarsi dalle tastiere e scendere in strada a “leggere” un “libro” con il coraggio di sedersi al suo fianco e guardarlo negli occhi. Forse per la prima volta nella vita.

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