Si è gettato dal balcone della sua abitazione, nella zona residenziale di via Rapisardi. È morto così Cesare Vincenti, l’ex capo dell’ufficio dei giudici per le indagini preliminari di Palermo Cesare Vincenti. Sul posto sono arrivati il questore di Palermo Renato Cortese, il procuratore capo Francesco Lo Voi, il capo della Mobile Rodolfo Ruperti e il capitano della compagnia dei carabinieri San Lorenzo, Andrea Senes. Sul luogo c’è anche il medico legale. Impossibile accedere all’atrio del palazzo dove ancora si trova il corpo del magistrato.

Cesare Vincenti era andato in pensione il 19 giugno scorso, così come previsto da tempo. Una settimana prima l’abitazione del magistrato e l’ufficio del gip erano stati perquisiti nell’ambito dell’indagine della Procura di Caltanissetta sull’eventuale esistenza di una talpa negli uffici giudiziari che avrebbe avvisato l’ex presidente del Palermo calcio Maurizio Zamparini di una richiesta pendente di arresto a suo carico. Vincenti e il figlio Andrea, avvocato, infatti, erano indagati dal giugno scorso per corruzione e rivelazione di notizie riservate. Circa due settimane fa, come è prassi negli uffici giudiziari, Vincenti aveva organizzato una festa di commiato per il suo pensionamento al Palazzo di Giustizia.

“La questione dell’avviso di garanzia non c’entra assolutamente nulla con quello che è accaduto oggi. Il presidente Vincenti soffriva di depressione da un anno circa, ha tentato di curarsi ma purtroppo le cure non hanno avuto effetto”, dice a nome della famiglia l’avvocato Paolo Grillo. “Nel processo ci difenderemo nel modo opportuno ma ripeto non c’è alcun tipo di collegamento. Neanche con i fatti che riguardano il figlio” ha aggiunto il legale.

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