Dopo i cali dei mesi scorsi, a settembre fatturato e ordini dell’industria hanno registrato due rialzi: rispettivamente +0,2 e +1% su base mensile. Per il fatturato, sottolinea l’Istat, è il primo segno positivo dopo tre cali di fila in termini congiunturali. Nel confronto annuo però si rileva ancora una flessione: -1,6%. Si tratta della quarta diminuzione consecutiva. Gli ordini avevano messo a segno un aumento anche in agosto, ma in luglio erano scesi in modo marcato (-2,9%). Discorso a parte per l’industria degli autoveicoli che segna un calo del 5,9% su base annua e vede scendere anche gli ordini, con una diminuzione del 4,6%, che tuttavia nasconde “un dato positivo sulla componente estera“, dove, spiega l’Istituto di statistica, le commesse fanno registrare il rialzo maggiore da luglio 2018.

Per l’Istat, nonostante “il lieve incremento” mensile settembre conferma “una situazione di debolezza“. La dinamica congiunturale del fatturato è sintesi di una modesta crescita del mercato interno (+0,4%) e di una lieve diminuzione di quello estero (-0,3%). Analizzando i principali raggruppamenti industriali, le vendite segnano aumenti congiunturale dell’1,2% per i beni di consumo e dello 0,7% per i beni intermedi. Marcata la riduzione per i beni strumentali. Nel dettaglio dei settori manifatturieri, a settembre su base annua la farmaceutica registra la crescita più decisa (+8,2%), mentre i mezzi di trasporto mostrano il calo maggiore (-6,1%). In flessione anche il fatturato del coke e dei prodotti petroliferi raffinati (-5,3), della chimica (-4,5%), dei macchinari (-4,4%) e della metallurgia (-3,0%).

Gli ordinativi dell’industria a settembre crescono dell’1% su base mensile e dello 0,3% nel confronto annuo. Nella media del terzo trimestre in termini congiunturali le commesse arretrano dell’1,7%. In termini tendenziali l’indice degli ordinativi aumenta dello 0,3%, con andamenti “speculari” per i due mercati: +2,3% quello interno e -2,3% quello estero. Passando ai diversi settori industriali, a settembre a mostrare la crescita più forte è il comparto delle apparecchiature elettriche e non (+21,4% su base annua), mentre il peggior risultato si rileva nell’industria dei mezzi di trasporto (-20%). Un crollo, quest’ultimo, su cui pesano i dati ‘non automotive’, dalle navi agli aerei. Ha inciso il confronto con un mese che nel 2018 era stato particolarmente positivo.

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