I cinque militari italiani feriti nell’attentato del 10 novembre rivendicato dallo Stato Islamico nell’area di Kirkuk, in Iraq, sono stati trasferiti nel pomeriggio di martedì a Ramstein, in Germania, nell’ospedale militare della base aerea degli Stati Uniti. A comunicarlo è stato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, con una nota: “In condizioni stabili e dimessi dal Role3 di Baghdad – si legge – i cinque militari italiani vittime del grave attentato dello scorso 10 novembre stanno rientrando in Europa. Arriveranno nel pomeriggio a Ramstein, in Germania, presso l’ospedale militare della base aerea degli Stati Uniti, dove riceveranno le migliori cure specialistiche prima del loro rientro in Italia“.

Il ministro Guerini “nel confermare la stretta vicinanza alle famiglie dei nostri militari feriti” comunica che è stato messo a loro disposizione “un C130 dell’Aeronautica Militare per raggiungere i loro cari”.

Lo scorso 10 novembre, i cinque membri delle forze speciali italiani, facenti parte sia del 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin” che del Comando subacquei e incursori (Comsubin), sono rimasti feriti dopo l’esplosione di uno Ied, un ordigno rudimentale, mentre stavano svolgendo attività di addestramento dei peshmerga curdi nell’ambito della missione per il contrasto a Isis. La rivendicazione del gruppo terroristico è arrivata poche ore dopo attraverso il media ufficiale Amaq: “Abbiamo colpito crociati e apostati”, si diceva nel comunicato ad opera del nuovo portavoce delle bandiere nere, Abu Hamza al-Qurashi.

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