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Catania, incendiata la sede degli scout di Mineo: “Atto intimidatorio, qualcuno non ci vuole qui”

Due mesi fa a prendere fuoco è stata la sede di Marsala. E ancora, sette mesi fa quella di Paternò. Il responsabile regionale del gruppo scout Agesci: "La nostra presenza non è gradita. Togliamo manovalanza criminale alla mafia"
Catania, incendiata la sede degli scout di Mineo: “Atto intimidatorio, qualcuno non ci vuole qui”
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Mancava poco più di un mese all’inaugurazione. La casa cantoniera in contrada Rocchicella a Mineo, in provincia di Catania, dopo un anno e mezzo di lavori di ristrutturazione, era pronta ad aprire le porte ai giovani dell’associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (Agesci) Catania 5, se non fosse che un incendio, lo scorso 8 novembre, ha rovinato la festa.

Neanche due anni fa il gruppo catanese aveva ricevuto in comodato d’uso l’edificio per trasformarlo nella loro nuova sede. Così i ragazzi, o meglio i lupetti, esploratori guide, Rover e Scolte, si sono rimboccati le maniche e hanno dato il via ai lavori: “Tutti autofinanziati dalle varie iniziative della raccolta fondi dell’associazione. O dalle famiglie dei nostri ragazzi”, ha precisato fin da subito Giulio Campo, responsabile regionale dell’Agesci. “Ecco perché l’incendio che ha distrutto la nostra sede a Mineo è stato un duro colpo. I nostri risparmi erano tutti lì. Non abbiamo grandi finanziatori alle spalle, siamo tutti volontari. Ma ripartiremo da capo, non ci fermiamo”.

Non è il primo atto intimidatorio per l’associazione: 2 mesi fa a prendere fuoco è stata la sede storica del gruppo scout di Marsala, nel Trapanese, e 7 mesi fa quella di Paternò, nel Catanese. “Nei precedenti due casi è andato distrutto – continua Campo – parte dei materiali. Come tende e attrezzature che noi utilizziamo per le nostre gite”. In tutti e tre i casi il gruppo ha esposto denuncia contro ignoti e le indagini sono ancora in corso.

Il responsabile regionale parla di incendio doloso: “Resta ancora da chiarire se il gesto sia di matrice mafiosa. Quello che è certo è che la nostra presenza non è gradita. Agiamo in contesti difficili. Togliamo i ragazzi dalla strada e, quindi, manovalanza alle organizzazioni criminali. Ed è ovvio che calpestiamo i piedi a qualcuno”. Poi Campo conclude: “Sappiamo che agiamo in zone ad alta intensità mafiosa. Questo non vuol dire che siamo supereroi ma semplici educatori che insegniamo ai ragazzi la normalità. E questo non piace a tutti”. Ripartiranno da Mineo, Marsala e Paternò. “E con l’aiuto di sottoscrizione e di altri gruppi scout la nostra sede riaprirà presto”.

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