Un percorso che si adatta più ai passisti che agli scalatori, con quasi 60 chilometri di cronometro individuali. Il primo arrivo in quota sarà sull’Etna, poi qualche trappola lungo la risalito dell’Adriatico. Dopo gli omaggi a Federico Fellini (Rimini) e a Marco Pantani (Cesenatico), ecco la lunga cronometro di Valdobbiadene (33,7 km). Solo nell’ultima settimana arriveranno anche le grandi salite: Piancavallo (montagna Pantani) e Madonna di Campiglio saranno gli antipasti dei due tapponi finali. Prima lo Stelvio (Cima Coppi con i suoi 2.758 metri) nella frazione da Pinzolo a Laghi di Cancano (altra novità assoluta). Sabato invece sarà battaglia da Alba a Sestriere (tappa Bartali), lungo un percorso terribile con Colle dell’Agnello, Izaoard e Monginepro. L’atto finale sarà la cronometro di 16,5 km da Cernusco sul Naviglio a piazza Duomo a Milano, per la 78esima volta teatro dello show conclusivo. Un richiama alla tradizione, in un Giro d’Italia 2020 che altrimenti sarà quelle delle prime volte. Inedita la partenza da un Paese dell’Est europeo: il 9 maggio con la cronometro da 8,6 km di Budapest, in Ungheria. Inedita sarà anche la presenza di Peter Sagan: il tre volte campione del mondo debutta nella Corsa rosa da 30enne. Andrà a caccia di tappe, non certo della vittoria finale, ma è già la super star.

Sicuramente Sagan è stato il protagonista assoluto della presentazione negli studi Rai di via Mecenate, dove è stato svelato il menù dell’edizione numero 103 del Giro d’Italia: tre cronometro individuali, sei tappe per velocisti, cinque di alta difficoltà, sette arrivi in salita. Partenza per la 14esima volta all’estero: in Ungheria si disputeranno tre tappe. Poi il passaggio in Sicilia, con altre tre frazioni (con il Duomo di Monreale, la Valle dei Templi di Agrigento e l’Etna), la Puglia con Brindisi, Monte Sant’Angelo e la Foresta Umbra, il lungo Adriatico fino all’Emilia Romagna con la frazione da Cesenatico a Cesenatico, il Veneto con il sito di Arquà Petrarca e le Colline del Prosecco Superiore. E poi le Dolomiti, l’inizio delle vere montagne.

Sagan “torna a casa”, l’Italia dove ha vissuto per tanti anni ed esordito da professionista con la Liquigas. Il tre volte iridato prenota le volate, mirando – magari con una fuga da lontano – alla tappa di Monselice, a due passi da dove abitava da ragazzo: “È molto emozionante questo Giro per me, torno nei miei posti. Correre in Italia è meraviglioso. Il Giro è una corsa molto importante e la prima parte del percorso è quella più adatta alle mie caratteristiche ma vorrei tener duro fino alla fine”.

Presente negli studi Rai di via Mecenate anche l’ecuadoriano Richard Caparaz, campione in carica: non ha ancora sciolto la riserva, ma con tutta probabilità si presenterà al via. Meno star di Sagan, molto più pericoloso nella lotta per la vittoria finale: “Sarà una gara interessante, il Sestriere sarà una tappa decisiva”, afferma. Il Team Ineos (che ha già Froome ed Egan Bernal) potrebbe scegliere di lasciare l’ecuadoregno al Giro, magari insieme a Geraint Thomas. Così come la Jumbo Visma dovrà decidere chi portare in Italia tra Roglic e Dumoulin, neo-compagni di squadra. Sono i due squadroni che si contenderanno le grandi corse a tappe nel 2020. A tentare di rovinargli i piani ci sarà sicuramente Vincenzo Nibali, che con un videomessaggio si è detto felice delle tre tappe nella sua Sicilia: lo ‘Squalo‘ passato alla Trek Segafredo punterà al terzo Giro d’Italia. Un’impresa, ancor di più dopo aver visto il percorso. Tra i suoi nuovi compagni di squadra ci sarà Giulio Ciccone.

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