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Manchester City-Atalanta 5-1: la Dea dura appena un tempo, poi l’ennesimo crollo in Champions League. Tripletta di Sterling

Nella sfida più intrigante di questa sua avventura, la squadra di Gasperini illude con il gol su rigore di Malinovsky. Poi il City si scatena e domina: fanno la bellezza di 11 gol subiti dai nerazzurri in appena tre partite europee. Zero punti e ultimo posto nel girone
Manchester City-Atalanta 5-1: la Dea dura appena un tempo, poi l’ennesimo crollo in Champions League. Tripletta di Sterling
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La furia del Manchester City di Guardiola si abbatte sull’Atalanta: nella sfida più intrigante di questa sua avventura in Champions League, la Dea dura appena un tempo, per poi crollare sotto i colpi di Sterling (tripletta) e Aguero (doppietta). All’Etihad Stadium finisce 5 a 1: fanno la bellezza di 11 gol subiti dalla squadra di Gasperini in appena tre partite europee, che la lasciano ferma a zero punti all’ultimo posto del girone, con il City a punteggio pieno e Dinamo Zagabria e Shakhtar appaiate a quota 4.

Contro i super favoriti inglesi, l’Atalanta comincia con il solito coraggio fatto di pressing e possesso palla. Ne esce fuori una bella partita, equilibrata per quasi 45 minuti. Subito occasioni da una parte e dall’altra. Poi il rigore procurato da Ilicic e trasformato da Malinovsky al 28′: è la grande illusione. Appena 6 minuti più tardi il City trova il pareggio con un inserimento di Aguero su cross di Sterling. Sempre il Kun, quattro minuti più tardi, raddoppia grazie a un rigore concesso per un fallo di Masiello sempre su Sterling.

L’ala inglese si scatena definitivamente nella ripresa. L’Atalanta prova a rimanere in parte: rinuncia in parte a scoprirsi, sceglie anche di proteggersi nella propria metà campo. Ma al 58′ la resistenza gol, con il primo dei tre gol firmati appunto dal solito Sterling. Un altro al 64′ e poi ancora al 69′: la Dea non riesce nemmeno a evitare la figuraccia. All’83’ viene espulso Foden per doppio giallo: un’ingenuità. Come ancora è troppo ingenua l’Atalanta in formato Champions: dopo le delusioni nelle due sfide più abbordabili, neanche il grande palcoscenico riesce a mettere in mostra le potenzialità della squadra di Gasperini. Che forse dovrà rivedere alcune sue convinzioni, per evitare di prendere un’altra decina di gol nelle restanti tre gare.

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