“Quando il presidente Obama prese il Pkk, quando portarono dentro il Pkk, fu un brutto colpo perché sono un nemico mortale della Turchia“. In una conferenza stampa alla Casa Bianca Donald Trump ha accusato il suo predecessore democratico di aver collaborato con il Partito dei lavoratori curdi. A cosa si riferisce il capo della Casa Bianca? Alla strategia scelta dalla precedente amministrazione nella lotta allo Stato islamico. Riluttante a impegnarsi in un conflitto boots on the ground contro l’organizzazione di Abu Bakr al Baghdadi che si stava diffondendo nel nord dell’Iraq e della Siria, il leader democratico mise gli Usa a capo di una coalizione internazionale che agiva con bombardamenti dal cielo mentre formazioni curde combattevano i jihadisti sul terreno. Ora Trump, equiparando le milizie dello Ypg – le Unità di Protezione Popolare curde – e il Pkk. sposa la posizione di Ankara.

“Non ci aiutarono in Normandia” e “abbiamo speso un mucchio di soldi” per aiutarli. Nonostante questo “mi piacciono i curdi“, ha spiegato ancora Trump. “Abbiamo speso una incredibile somma di denaro per aiutare i curdi in termini di munizioni, in termini di armi, in termini di soldi, in termini di paghe”, replica il presidente alla domanda di un giornalista che gli fa notare che i curdi “hanno aiutato gli Stati Uniti a sconfiggere l’Isis“. “Ci piacciono i curdi”, argomenta Trump, che poi si lancia in una scivolosa disamina: “Ci sono differenti fazioni al loro interno. C’è il Pkk, che è una fazione, e loro hanno lavorato con noi. Ma abbiamo speso tantissimo e loro stanno combattendo per la loro terra. Per cui quando dite ‘stanno combattendo per noi’, sì. Loro stanno combattendo per la loro terra”.

Dal 1997 Washington considera il partito dei lavoratori curdi una “Foreign Terrorist Organization“. L’amministrazione lo ha ribadito in una nota solo il 1° marzo in cui si legge che “il Dipartimento di Stato ha riesaminato e mantenuto per il Kurdistan Workers’ Party (PKK) la designazione di Organizzazione Terroristica Straniera, ai sensi della Sezione 219 dell’Immigration and Nationality Act“.

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