Una leggenda, una truffa, una suggestione. Però gli avvistamenti del mostro di Loch Ness potrebbero avere una spiegazione scientifica. Le creature viste in più occasioni nel lago scozzese potrebbero essere anguille giganti. È l’ipotesi di alcuni scienziati neozelandesi in uno studio di cui dà notizia oggi la Bbc online.

Gli autori della ricerca hanno cercato di catalogare tutte le creature che vivono nel loch (lago in scozzese) estraendo il Dna da campioni di acqua. Le analisi hanno permesso di escludere la presenza di grandi animali che secondo alcune ipotesi potrebbero essere stati scambiati per la mitica creatura. E tanto più quella di un rettile marino preistorico come il plesiosauro.

“Non abbiamo trovato alcuna prova della presenza di una creatura anche lontanamente legata al plesiosauro, quindi, mi dispiace ma un’idea del genere non regge”, ha detto il professor Neil Gemmell, genetista dell’università di Otago in Nuova Zelanda. Lo scienziato ha escluso anche la presenza di grandi tipi di pesci, come lo storione, che possano essere stati scambiati per Nessie, come il ‘mostro’ è stato battezzato. “C’è invece la presenza – aggiunge Gemmell – di una quantità molto significativa di anguille. Quindi, si tratta di anguille giganti? Beh, i nostri dati non rivelano le dimensioni, ma la stessa quantità del Dna ritrovato non ci fa escludere la presenza di anguille giganti, che potrebbero essere state scambiate per il mostro”.

Articolo Precedente

Nel genoma degli italiani scoperto un nuovo e ignoto quarto gruppo ancestrale

next
Articolo Successivo

Antibiotici, il pericolo è la resistenza dei batteri. La nostra missione? Rallentarla

next