Una lista di ‘infami’ da uccidere. Poco prima di essere arrestato, l’ex braccio destro di Massimo Carminati, Fabio Gaudenzi,ha pubblicato due video su Youtube in cui, con passamontagna e pistola in mano, spiega perché “mi stia consegnando alla polizia. Avete tre mesi di tempo per andarvene da Roma” ha detto, rivolto a una serie di persone, minacciandole. “Vendicheremo l’omicidio di Fabrizio Piscitelli“.
Cronaca - 2 Settembre 2019
Fabio Gaudenzi, le minacce dell’ex braccio destro di Massimo Carminati agli ‘infami’: “Via da Roma o morirete insieme ai vostri cari”
La Playlist Cronaca

- 13:14 - Trasporti: Renzi, 'ancora ritardi treni, Carlo Conti a posto Salvini, è unico che rispetta orari...'
Roma,. 14 feb. (Adnkronos) - "In treno. Come al solito in ritardo. L’unico che rispetta i tempi al secondo in questo Paese ormai è solo Carlo Conti. Appena finisce con Sanremo andrebbe messo al posto di Salvini". Lo scrive Matteo Renzi sui social.
- 13:05 - Milano: procura acquisisce verbali Calamucci e Gallo prima di decidere su La Russa jr
Milano, 14 feb. (Adnkronos) - Acquisire i verbali dell'hacker Samuele Calamucci e del super poliziotto Carmine Gallo, analizzare nuovamente tutto - dopo aver operato una sorta di 'reset' - per vedere se possa essere sfuggito qualcosa, poi discuterne in una riunione e decidere - entro fine febbraio - su come definire l'indagine per stupro per Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio. E' questa la road map della procura di Milano. L'indagine delle pm Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro sulla presunta violenza sessuale si intreccia con quella su Equalize e il dossieraggio illegale affidata al pubblico ministero Francesco De Tommasi.
Tra gli atti di quest'ultimo (ma non delle colleghe) ci sono i verbali secretati di due dei protagonisti dell'inchiesta sul dossieraggio illecito. La scena che descrivono entrambi è pressoché identica e fa riferimento a un incontro che avviene negli uffici della Fondazione Fiera. Nell'interrogatorio raccontato da Il Fatto Quotidiano Calamucci parla di una conversazione tra Enrico Pazzali, presidente di Equalize, e l'amico 'Ignazio' in cui si discute della presunta violenza sessuale compiuta dal figlio dell'esponente di FdI. Chiamata che colloca nella seconda metà di maggio 2023, ossia dopo la notte del presunto abuso denunciato dalla giovane 40 giorni dopo.
Già lo scorso dicembre la procura aveva avviato approfondimenti su eventuali connessioni tra l'inchiesta sulla presunta violenza e le ricerche del gruppo di Equalize sul presidente del Senato e sui figli. Ricerche effettuate nel pomeriggio del 19 maggio 2023, giorno in cui la ragazza si risveglia in casa del presidente del Senato e va alla clinica Mangiagalli, convinta di aver subito abusi. Dai tabulati telefonici della procura "non risultano al momento contatti rilevanti" tali da far ritenere che Ignazio La Russa abbia chiamato Pazzali quel 19 maggio 2023, ma ora la procura cerca ulteriori conferma.
- 13:02 - Ucraina: Moretti, 'pace giusta solo con Kiev e Ue'
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - "Un accordo senza l'Ucraina è la legittimazione di un sopruso. Certificherebbe la vittoria della prepotenza sullo Stato di diritto. Una pace giusta deve coinvolgere Ucraina e l'Europa, che non può diventare lo scendiletto di Trump". Lo scrive sui social la vicecapodelegazione del Pd a Bruxelles, Alessandra Moretti.
- 12:48 - Dazi: Bonelli, 'Meloni non fa la patriota, Parlamento voti per sostenere Ue'
Roma, 14 feb. (Adnkronos) - "Mentre tutti i capi di governo dei principali Paesi europei si sono espressi duramente contro la minaccia dei dazi imposta dal presidente Usa Donald Trump, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è rimasta in silenzio, dimostrando di non essere affatto patriottica. I dazi imposti da Trump, infatti, danneggerebbero pesantemente la nostra economia, così come quella degli Stati Uniti. L’unica cosa che la premier dovrebbe fare è unirsi all’Unione Europea per condannare i dazi di Trump e preparare adeguate contromisure". Lo dice Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra.
“Sarebbe una scelta contraria all'interesse nazionale se la presidente Meloni decidesse di trattare da sola con Trump, il cui obiettivo principale è quello di indebolire e dividere l'Europa. La premier, in un momento così delicato, coinvolga il Parlamento. Una discussione con un voto finale sul no ai dazi e sul sostegno all’Unione Europea avrebbe il nostro supporto", conclude Bonelli.
- 12:30 - Truffe: raggiro in nome Crosetto, i due indagati con precedenti, caccia a complici italiani
Milano, 14 feb. (Adnkronos) - Uno dei due indagati olandesi, a cui è riconducibile uno dei conti su cui è stata trovata la cifra del raggiro a Massimo Moratti, ha precedenti per spaccio di droga. Anche l'altro titolare del conto bancario 'congelato' è già noto ma avrebbe precedenti più lievi. E' uno dei dettagli dell'inchiesta sulla presunta truffa in cui è stato utilizzato il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto per tentare raggiri milionari ai danni delle più note famiglie dell'imprenditoria italiana. I due indagati, due adulti di 50 e 60 anni, avrebbe agito con altri complici: la procura di Milano è convinta che delle rete facciano parte più italiani, visto il concentrarsi proprio su certi cognomi famosi.
La procura che indaga per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e sostituzione di persona (il gruppo ha simulato la voce del ministro, di è finta personale del suo staff o un generale) sta cercando anche di lavorare sulla titolarità dei numeri di telefono usati per contattare le vittime - tra chi non è caduto nel tranello le famiglie Del Vecchio e Beretta, l'imprenditore Marco Tronchetti Provera e lo stilista Giorgio Armani - che sono state cercate con insistenza. Massimo Moratti, i cui soldi sono stati recuperati sui conti olandesi, nonostante avesse già versato 980mila euro ha continuato ad essere bersagliato con richieste di cifre dello stesso esorbitante importo prima che la sua denuncia non facesse scattare l'indagine.
- 12:27 - Caso Denise: legale ex pm Angioni, 'segnalato da Procuratore Marsala, iniziativa che sconcerta'
Palermo, 4 feb. (Adnkronos) - L'avvocato Stefano Giordano, appartenente al Foro di Milano, ha appreso di essere "stato fatto oggetto di una segnalazione da parte del Procuratore della Repubblica di Marsala", per "le Sue valutazioni" - alla Procura Generale di Palermo, che ha poi doverosamente trasmesso gli atti al Consiglio dell'Ordine "per le eventuali determinazioni ed iniziative di Vostra competenza". Lo rende noto lo stesso legale. "La segnalazione del Procuratore della Repubblica di Marsala riguarda "il comunicato stampa a firma dell'avvocato Stefano Giordano ... a seguito della sentenza di condanna emessa dal Giudice Monocratico del Tribunale di Marsala in data 10 dicembre 2024 a mesi quattro di reclusione nei confronti di Maia Angioni per il reato di cui all'art. 595 comma 3 CP" e, in particolare, la dichiarazione dello stesso secondo cui "Al deposito delle motivazioni impugneremo la sentenza e siamo sicuri che la Corte di Appello porrà rimedio alle gravi violazioni di legge poste in essere dalla Procura di Marsala e refluite nella sentenza di oggi", si legge in una nota. Maria Angioni è l'ex pm che si occupò del caso della scomparsa di Denise Pipitone a Mazara del Vallo nel 2004. La pena, sospesa, di quattro mesi di reclusione è stata stabilita per il reato di diffamazione in tesi commesso ai danni dell'ex Ispettore Vincenzo Tumbiolo, già in forze al Commissariato di Mazara del Vallo. La condotta diffamatoria sarebbe consistita nell'avere detto, nel corso della trasmissione televisiva Mattino Cinque in una puntata andata in onda nel 2021: "Bisognerebbe fare una chiacchierata con questi qua", riferendosi proprio a Tumbiolo e ad altri due esponenti delle forze dell'ordine incaricati delle indagini sul caso Pipitone.
"L'iniziativa lascia, francamente, sconcertati- dice Giordano - Come accaduto in altre vicende salite purtroppo agli onori della cronaca, da parte di un'Autorità Giudiziaria e, in particolare, dal Procuratore della Repubblica di Marsala viene messo in atto un evidente tentativo di attentare al fondamentale - e costituzionalmente garantito - diritto di difesa (oltreché al diritto di critica, il cui libero esercizio da parte di chiunque è essenziale in uno Stato democratico)".
"L'impugnazione dei provvedimenti giudiziari rappresenta, infatti, una delle principali estrinsecazioni del diritto di difesa. E le "violazioni di legge" (gravi e non) costituiscono, per eccellenza, motivi di impugnazione: come prevedono testualmente le disposizioni processuali del nostro ordinamento, che forse qualcuno ha dimenticato (tanto da ritenere, forse, che ogni avvocato che propone un appello o un ricorso in Cassazione, denunciando una violazione di legge, debba diventare destinatario di un esposto?!)", aggiunge Giordano. "Perciò, segnalare un avvocato perché, nel suo ruolo di difensore, ha affermato che una sentenza sarebbe il frutto di "gravi violazioni di legge" significa calpestare illegittimamente e inammissibilmente l'essenza stessa di quel ruolo. Peraltro, si nutre fiduciosa certezza che i giudici della Corte d'Appello di Palermo (i quali saranno chiamati a pronunciarsi su quelle dedotte violazioni di legge) non si lasceranno influenzare dall'iniziativa del Procuratore della Repubblica di Marsala e conserveranno integra la loro - più volte sperimentata - autonomia e serenità di giudizio. Di contro, sarebbe cosa buona se la Procura della Repubblica di Marsala - anziché impiegare il proprio tempo ad attaccare un avvocato che svolge semplicemente il proprio ruolo - riuscisse finalmente a sollevare la cortina di assoluto mistero che, a distanza di trent'anni, continua immutabilmente ad avvolgere la scomparsa della piccola Denise Pipitone". "Dal canto suo, l'avvocato Giordano riserva naturalmente di assumere ogni opportuna iniziativa a tutela della propria onorabilità e delle proprie funzioni".
- 12:26 - Sicilia: inaugurazione anno giudiziario Tar, 'ricorsi in calo'
Palermo, 14 feb. (Adnkronos) - Ricorsi in calo, nel 2024, davanti al Tar Sicilia. E' quanto emerge dalla relazione di Salvatore Veneziano, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Palermo. Ecco i dati: "Nel corso del 2024 sono stati depositati 1.817 nuovi ricorsi, in decremento (-175, circa -8,8%) rispetto al totale dei depositi dell'anno precedente. Il dato risulta però in qualche modo bilanciato dall'incremento dei ricorsi per motivi aggiunti, aumentati dai 169 del 2023 ai 250 del 2024 (circa il +48%)". "Operando il confronto per materia tra i dati statistici dei nuovi ricorsi del 2024 rispetto a quelli dell'anno precedente, appare meritevole di segnalazione - ha aggiunto Veneziano - la flessione in materia di edilizia e urbanistica (-130), di beni paesaggistici (-38), di appalti (-28), di sanità pubblica (-22), di servizi pubblici (-20), di concorsi (-16), di professioni e mestieri (-13), di personale della Polizia di Stato (-13), di credito e risparmio (-11) e di informative antimafia (-8) - oltre a minori flessioni in altre materie nel dettaglio evidenziate nell'apposita tabella - solo parzialmente bilanciata dall'incremento dei ricorsi in materia di istruzione e insegnanti (+66), di personale all'Arma dei Carabinieri (+28), di ambiente (+23), di armi (+16), di regione (+14) e di stranieri (+11) -, oltre a minori incrementi in altre materie nel dettaglio evidenziate nell'apposita tabella". "L'attività nel 2024 ha consentito l'ulteriore riduzione del tempo medio di durata di un giudizio, passato dai 1.113 giorni del 2021, 796 giorni del 2022 e 617 giorni del 2023, ai 453 giorni del 2024 (corrispondente a una durata media pari a circa 15 mesi); si tratta di una durata ampiamente inferiore alla soglia dei tre anni - ha aggiunto Veneziano - Risulta già ampiamente conseguito, anche in senso "dinamico", il risultato finale previsto per questo Ufficio giudiziario dallo specifico programma nazionale Pnrr, finalizzato a ridurre entro il mese di giugno 2026 del 70% il contenzioso amministrativo pendente al 31 dicembre 2019, che fissava tale soglia per questo Ufficio in 2.818 ricorsi pendenti residui".
