La destra invoca la piazza in caso di un accordo tra Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico per la formazione di un governo che scongiuri nuove elezioni. Non c’è solo la raccolta di firme di Fratelli d’Italia per contestare la ricerca di un’intesa che eviti il ritorno alle urne nei prossimi mesi. Ma perfino l’augurio “che il popolo insorga il prima possibile” della ministra della Famiglia, la leghista Alessandra Locatelli.

L’ex assessore leghista del Comune di Como, nominata nell’esecutivo il 4 luglio scorso, ha parlato dell’eventualità che “la Lega vada all’opposizione e si formi un nuovo governo Pd-M5s”, possibilità che, a suo giudizio, giustificherebbe manifestazioni pubbliche di dissenso: “Saremmo noi i primi a scendere in piazza”. Non da soli, evidentemente. Perché anche Giorgia Meloni si dice pronta a cortei e presidi: “Dobbiamo essere pronti a mobilitarci, non solo con la petizione per chiedere ‘elezioni subitò e che in poche ore ha raccolto già 50mila firme”.

Tradotto: “Se necessario scenderemo in piazza: dobbiamo far sentire la nostra voce perché un altro governo fatto solo per massacrare gli interessi e i diritti degli italiani non ce lo possiamo permettere”. I Cinque Stelle, aggiunge, “sono diventati il tonno: si sono chiusi nella scatoletta e non ne vogliono più uscire, sono asserragliati e trattano con quelli che gli italiani erano certi di voler mandare a casa per fare un nuovo governo sulla pelle dei cittadini. Sono chiusi nel palazzo a trattare con il Pd”.

“È la fine – sostiene Meloni – di qualunque credibilità per un movimento che doveva rappresentare il cambiamento e invece si è dimostrato la peggiore partitocrazia. Avremo un governo che serva solo a garantire una poltrona ad alcuni e gli interessi di una serie di poteri che quelli che vincerebbero le elezioni non garantirebbero, a partire dalla Francia”. Secondo Locatelli, invece, i decreti Sicurezza “non vanno toccati”. Il Paese “è già stato tormentato a sufficienza” e le due bandiere del Carroccio “sono, insieme alla legittima difesa, tra i migliori provvedimenti fatti quest’anno e su questi temi si può solo andare avanti, tornare indietro è una follia. Ci batteremo fino alla fine”.

Contro le dichiarazioni della ministra leghista e della leader di Fdi si è scagliata l’esponente dem Alessia Rotta. “Tra fomentatori dell’insorgenza e chi chiede pieni poteri è evidente che nel centrodestra c’è tanta confusione, è il caso di ripartire dalle basi della democrazia e fare un ripasso della Costituzione”, dice la vicepresidente vicaria dei deputati del Partito democratico. “Prima di parlare e di continuare a fare gli agitatori – conclude Rotta – dovrebbero studiare e riconoscere gli elementi della democrazia parlamentare”.

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