La torrida passione fra gli italiani e Salvini sarà per caso finita? È presto per dirlo, ma tutto lo lascia pensare. A parte la notiziona del giorno – il ministro degli interni che passa il Ferragosto al Viminale, ammesso che il portiere lo riconosca – basta pensare alla vicenda della Open Arms. Per un anno, Salvini ha “chiuso i porti” – istituto sconosciuto al diritto sia marittimo sia internazionale – senza che nessuno dicesse bah. Ora, dopo la Caduta, il Tar ha scoperto che la chiusura era viziata da «eccesso di potere per travisamento dei fatti» e la ministra Trenta ha mandato due motovedette a scortare la nave dei migranti verso Lampedusa. Ma Di Maio non aveva detto che erano taxi del mare?

Se questo vi lascia esterrefatti, allora mi stupisco dello stupore. A stupirci dovrebbe essere il fatto che per un anno un intero paese sia rimasto ostaggio della tracotanza di un uomo solo. Neppure dal Ministero, oltretutto, ma da piazze, osterie e spiagge: il suo Bitch Tour (o era Beach? Confondo sempre) continua. Faceva e disfaceva, minacciava amici e avversari, insultava capi di stato esteri, fra l’ammirata reverenza dei Cinquestelle. I quali, ancora due giorni prima che il Capitano li scaricasse – ma loro dicono downloaded – gli hanno votato il decreto più incostituzionale del mondo: il sicurezza bis.

Questo autentico Truman show mi è sempre parso così inspiegabile da chiedermi se per caso non ero io, quello strano. Poi m’è capitato di riaprire un gran libro, Armi, acciaio e malattie (1998) di Jared Diamond, e ho capito tutto. Rileggetevi la storia della conquista del Messico da parte di Cortés, o del Perù da parte di Pizarro. Un pugno di spagnoli dalla faccia tosta si presenta a imperatori con milioni di sudditi e migliaia di soldati e li convince di essere stato mandato da Dio a salvare le loro anime. E Pizarro era pure analfabeta… La domanda che sorge spontanea è: come hanno fatto?

La parola chiave è “bluff“: termine usato di recente per descrivere il tentativo di Salvini di intortare il buon selvaggio a Cinquestelle, l’ineffabile Di Maio. Io ti voto il taglio dei parlamentari – gli ha detto, mimando pure il gesto altrimenti non capiva – purché tu mi consenta di tornare a votare. Era un bluff, appunto: come si fa a tagliare i parlamentari senza rifare le leggi elettorali? Ma il bluff è la vera chiave – insieme al discreto sostegno russo – per spiegare la strabiliante carriera di questo Pizarro dall’aria più torva. Il popolo è con me, raccontava: e i sondaggi, obbedienti, confermavano. Ora aspettiamo i sondaggi delle prossime settimane.

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