“Se lo scenario potrebbe essere ottimale per la Lega, soprattutto nel breve periodo, è improbabile che sarà favorevole per gli stakeholder nel lungo periodo”. Secondo l’analisi pubblicata oggi da Citibank,“l’italian drama” in corso quest’estate e che non era stato previsto, potrebbe avere effetti positivi per il Carroccio ma comportare difficoltà sul fronte economico. Nel report si parla soprattutto delle prossime date chiave, così da spiegare quali sono le tappe e cosa dovrebbero aspettarsi gli investitori. Le variabili in campo sono ancora molte: la manovra finanziaria intanto, ma anche la legge sul taglio dei parlamentari e infine la brexit. Proprio quest’ultimo dossier, spiega Citibank, potrebbe aiutare l’Italia a chiedere maggiore flessibilità sui tempi (almeno in un primo momento). Infine, nuove elezioni nel 2019 essere evitate solo se il combinato disposto della legge Fraccaro sulla riduzione degli eletti e la paura di molti di non essere rinnovati, dovesse spingere a far votare quest’ultimi per un governo di scopo.

“Mentre le elezioni nel 2019 erano difficilmente il nostro scenario di base”, è l’esordio del report, l’accelerazione è dovuta a due aspetti. Innanzitutto, “l’approvazione di una nuova legge che dovrebbe tagliare i parlamentari di un terzo. Se approvata il 9 settembre (come è già stata calendarizzata), Matteo Salvini potrebbe temere che ‘maggioranze trasversali‘ in Parlamento potrebbero finire a sostenere un governo di qualsiasi tipo che non porterebbe al ritorno alle urne rapidamente”. Inoltre Salvini, “starebbe pensando di accusare il vecchio Parlamento per la manovra 2020 (la scadenza è metà ottobre)” e fare così campagna elettorale “liberamente” con promesse su flat tax, altre riforme delle pensioni, mini-BOT, da realizzare nel 2021. Grazie alle recenti parole di Mario Draghi, lo spread oscilla tra i 200 e i 300 punti. Uno spread più basso potrebbe abbassare la pressione”.

Secondo Citibank, il percorso verso il voto anticipato è comunque complicato. Questa la tempistica: “Matteo Salvini, secondo la Costituzione italiana, non può chiedere nuove elezioni o decidere la data (il 13 ottobre è la prima disponibile), a meno che Conte decida di dimettersi dopo la decisione di Salvini di rimuovere il sostegno del partito. Comunque Conte ha già espresso le sue intenzioni: riferire al Parlamento, e se perde la fiducia, dimettersi davanti a Sergio Mattarella che, se un nuovo governo non può essere formato, chiederà nuove elezioni che si terranno tra i 60 e i 70 giorni”.

E, scrive sempre Citibank, “vista la complessità delle leggi italiane, crediamo che sia utile fornire agli investitori una tabella di marcia con i punti chiave prima di discutere delle potenziali implicazioni di un’elezione per i mercati finanziari. Il Parlamento è tecnicamente chiuso per l’estate fino al 9 settembre”. E la data che viene ipotizzata per il ritorno dei parlamentari in Aula è “non prima del 19 agosto“. “Se non c’è nessun voto di fiducia quella settimana e se nessun nuovo governo viene formato, le elezioni non possono essere prima del 20-27 ottobre”. Queste due date cosa comporterebbero: “Sarebbero dopo la scadenza che ha l’Italia per presentare la legge di bilancio all’Ue e, in quel periodo, la commissione sarà probabilmente distratta con le deadline della Brexit“.

Cosa potrebbe prevenire nuove elezioni nel 2019? “Non possiamo escludere che la combinazione della cosiddette legge Fraccaro per il taglio dei parlamentari e la preoccupazioni di centinaia di parlamentari di non essere rieletti potrebbe creare le condizioni per i parlamentari in carica di creare un governo di scopo“. E, ricordano, “Di Maio ha detto di essere pronto ad andare alle urne dopo che la legge Fraccaro è stata approvata, ma questo probabilmente richiederà settimane invece di giorni”.

Infine vengono segnalate altre date cruciali agli investitori. Intanto il 27 settembre, quando il Parlamento dovrebbe iniziare a discutere la legge di Bilancio per il 2020 (da consegnare entro il 15 alla commissione Ue e da approvare entro il 31 dicembre). Poi, viene osservato che, se le elezioni si fanno il 13 ottobre, “probabilmente il Parlamento entrerà a pieno regime in dicembre e quindi troppo tardi per discutere una nuova legge di bilancio”. E a quel punto, o le clausole di salvaguardia su cui ci si è accordati a dicembre 2018 saranno implementate o l’Italia andrà in “esercizio provvisorio”. Questo viene definito il “peggior scenario sia per il nuovo governo italiano sia per i partner europei. Comunque “non escluderemmo che l’Ue sarebbe pronta a concedere flessibilità nei tempi, soprattutto alla luce della Brexit (facendo passare il nuovo governo da eroe a canaglia)”. Si ricorda anche che il 26 agosto è l’ultimo giorno per l’Italia per indicare il commissario Ue, “e in assenza di governo, potrebbe essere anche più difficile per la Lega mettere uno dei suoi in un ruolo chiave nella commissione”. Infine, si citano le valutazioni delle agenzie di rating come Fitch, Moody’s e Standard&Poor’s che dovrebbero esprimersi oggi, il 6 settembre e il 25 ottobre. “Nessuna di loro è stata particolarmente ottimista sull’Italia nel recente passato e una campagna elettorale che si concentri su un’innalzamento del deficit potrebbe non essere ben accolta”.

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