La nota che apre ufficialmente la crisi di governo arriva qualche minuto dopo le 20 di giovedì 8 agosto: agli italiani rimasti a lavoro mancano poche ore prima di andare in ferie per la fatidica settimana di ferragosto. Giuseppe Conte e Luigi Di Maio hanno appena lasciato Palazzo Chigi, Roberto Fico è sceso dal Quirinale da un paio d’ore, quando Matteo Salvini diffonde un comunicato di cinque righe. “Inutile andare avanti a colpi di NO (in maiuscolo ndr) e di litigi, come nelle ultime settimane, gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di Signor No”, è l’incipit. Inequivocabile: la Lega è pronta a fare cadere il governo nato 14 mesi fa e a rompere l’alleanza con il Movimento 5 stelle. E lo annuncia nel giorno in cui Conte compie 55 anni: un compleanno tutt’altro che all’insegna del relax per il premier, senza dubbio. Costretto a convocare una conferenza stampa in tarda serata per replicare al suo vice: “Non permetterò più la narrativa di un governo dei no: questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto. Non era in spiaggia“.

Lo strappo di Salvini: “Non c’è più una maggioranza”- I toni e i concetti usati da Salvini sono molto simili alla nota della Lega del pomeriggio, ma questa volta a parlare è direttamente il segretario. E lo fa dopo il faccia a faccia pomeridiano con il premier: un’ora e mezza in cui Salvini conferma a Conte l’intenzione di tornare alle urne. “Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni. L’ho ribadito oggi al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav e dai ripetuti insulti a me e alla Lega da parte degli ‘alleati’ (tra virgolette ndr), e restituiamo velocemente la parola agli elettori”, dice il leader del Carroccio. Che visto che parla di voti, strizza l’occhio agli elettori con l’epilogo del suo comunicato. “Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani”. Ecco perché Sergio Mattarella, dopo aver incontrato Conte all’ora di pranzo, ha convocato al Colle il presidente della Camera, tenendosi in contatto con quella del Senato: il capo dello Stato voleva tenersi pronto nel caso in cui la crisi sarebbe stata parlamentarizzata a breve.

Il faccia a faccia e la strategia di Conte: “Salvini spieghi la crisi”- Era questo, d’altra parte, il contenuto dell’incontro che in giornata il premier ha avuto con il capo dello Stato. Conte ha manifestato a Mattarella la volontà di voler essere sfiduciato in Aula, per lasciare alla Lega la piena responsabilità della rottura. Concetto ripetuto in serata: “Spetterà a Salvini, nella sua veste di senatore, spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompono bruscamente l’azione di governo“. Salvini, però, intuisce la strategia del capo del governo che avrebbe avuto come obiettivo quello di dettare i tempi del dibattito parlamentare e quindi anche dei tempi per arrivare allo scioglimento delle Camere. E decide di anticiparlo, incontrandolo a Palazzo Chigi. Un faccia a faccia che fonti di governo raccontano come teso e duro. E durante il quale il leader della Lega avrebbe chiesto le dimissioni extraparlamentari del premier. Che non non sono arrivate: Conte vuole essere sfiduciato. Per questo Salvini ha poi ripiegato sulla parlamentarizzare la crisi. In tempi rapidi: Salvini, infatti, ha in mente di andare al voto entro il 20 ottobre – occorrono almeno 60 giorni dallo scioglimento delle Camere; prima, di fatto, non si può – e avrebbe avuto rassicurazioni dagli altri partiti, incluso il Pd, che non si saranno alleanze con il M5S per un nuovo governo. Una nuova maggioranza, che avrebbe come primo compito quello di varare la manovra economica.

Di Maio: “Subito taglio dei parlamentari”. Salvini: “No” – Al vertice tra Salvini e Conte, c’è ovviamente un convitato di pietra: Luigi Di Maio, che pure è fisicamente presente a Palazzo Chigi. “Sono tranquillo, stiamo lavorando per il Paese. Ci sono dei colloqui in corso ma io sono pagato per lavorare per gli italiani”, ha detto ai cronisti il leader del Movimento 5 stelle, allontanandosi temporaneamente per un caffè dal suo ufficio nell’ufficio della presidenza del consiglio. Poi però l’altro vicepremier ha ufficializzato la crisi. E il capo politico dei 5 stelle ha replicato duro: “Noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze”. Quindi Di Maio ha incalzato il quasi ex collega su un tema spinoso: il taglio dei parlamentari. “Ad ogni modo c’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E’ una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”. A stretto giro arriva la risposta di Salvini, un niet ovviamente: “L’abbiamo votata già tre volte, se approvi questa legge poi non vai più a votare”, dice il ministro dell’Interno.Ed è per questo che anche Di Maio, in serata, usa già toni da campagna elettorale: “Salvini ha fatto cadere il governo che ha fermato gli sbarchi, ridato lavoro, votato la legge anticorruzione, fatta quota 100” e “lo ha fatto cadere perché ha messo i sondaggi davanti agli interessi del paese, nella storia questo si paga gli italiani che non sono sprovveduti. Noi stavamo per togliere le concessioni autostradali ai Benetton e la Lega si è sempre opposta e adesso ha fatto saltare questa operazione e andranno a commemorare le vittime del Ponte Morandi senza fare questa cosa”.

La giornata: la nota della Lega, la risposta dei 5 stelle – Che sarebbe stata crisi lo lasciava prevedere già nel pomeriggio una nota della Lega. “Il voto è l’unica alternativa a questo governo“, facevano sapere dal Carroccio. I 5 stelle avevano replicato a distanza: “La nota è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari”. Ripetuto per tre volte, sperando di ricevere risposta. Che è arrivata, ma dalla voce di Salvini. Ad accelerare la crisi è stato l’obiettivo della Lega di accelerare sui dossier e decidere le priorità, su cui, tra tutte, spicca la riforma della giustizia. È il dossier su cui i 5 stelle non potevano e non potranno mai mediare (sarebbe stravolgere il vero pilastro del Movimento) e Salvini non era disposto ad accettare compromessi. Proprio la giustizia è l’argomento che per primo il leader leghista ha citato dal palco di Sabaudia ieri sera, mentre a mezze parole ha evocato il suo malumore per una coppia, quella con i 5 stelle, che non regge più. Ed è sempre di giustizia che Salvini ha parlato a Pescara, subito dopo aver concretizzato lo strappo con i grillini: “Oggi si è ministri, domani chissà… Noi guardiamo avanti e chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo Paese e salvarlo, riportarlo dove i nostri nonni lo avevano lasciato”. Di fatto è il primo comizio di una nuova campagna elettorale.

Il diario della crisi – Adesso, quindi, è tutta una questione di giorni. Una volta sfiduciato dal Parlamento, Conte si recherà al Quirinale per dimettersi e partirà un giro di consultazioni. A quel punto la palla passerà all’arbitro, cioè a Mattarella: se non dovesse concretizzarsi una maggioranza alternativa, il capo dello Stato dovrà sciogliere le Camere. Il dubbio a questo punto sarebbe legato sulla volontà di Mattarella: intende tentare la strada di un governo tecnico o di transizione per evitare l’esercizio provvisorio e portare il Paese alle urne a marzo o aprile? O saranno fissate nuove elezioni? Insomma, anche se per Salvini la strada per il voto sarebbe tracciata non è detto che sia priva di ostacoli. Lo ha detto lo stesso premier: “”Ho letto che il ministro dell’Interno vuole che i parlamentari tornino subito al lavoro. Non spetta a Salvini convocare le Camere, non spetta al ministro dell’Interno decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono ben altri attori istituzionali“. Cioè i presidenti delle Camera, per calendarizzare l’aula. E poi, ovviamente, Mattarella.

CRONACA ORA PER ORA

Ore 23.35 – Salvini: “Taglio dei parlamentari? Se si approva poi non si va più a votare”
“L’abbiamo votata già tre volte, se approvi questa legge poi non vai più a votare”. Cosìil ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine del comizio della Lega a Pescara, risponde all’appello di Luigi Di Maio a votare prima il Tagliapoltrone e poi tornare alle urne.

Ore 23.10 – Di Maio: “Lega ha bloccato stop a concessione per i Benetton”
“Noi stavamo per togliere le concessioni autostradali ai Benetton e la lega si è sempre opposta e adesso ha fatto saltare questa operazione e andranno a commemorare le vittime del Ponte Morandi senza fare questa cosa”. Così al Tg1 il vicepresidente del Consiglio e leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio.

Ore 23 – Conte: “Salvini deve spiegare in Parlamento ragioni della crisi”
“Spetterà a Salvini, nella sua veste di senatore, spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompono bruscamente” l’azione di governo. Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una dichiarazione a Palazzo Chigi.

Ore 22.59 – Conte: “Il governo non era in spiaggia”
“Non permetterò più la narrativa di un governo dei no: questo governo ha sempre parlato poco e lavorato molto. Non era in spiaggia”. Lo dichiara il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.

Ore 22.58 – Conte: “”Non spetta a Salvini scegliere i tempi della crisi”
“Ho letto che il ministro dell’Interno vuole che i parlamentari tornino subito al lavoro. Non spetta a Salvini convocare le Camere, non spetta al ministro dell’Interno decidere i tempi di una crisi politica nella quale intervengono ben latri attori istituzionali”. Lo afferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una dichiarazione a Palazzo Chigi.

Ore 22.57 – Conte: “Confronto con Parlamento non è modesto orpello”
“Come ho già chiarito nel corso della mia informativa resa al Senato sulle inchieste russe personalmente non considero il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e in particolare di una democrazia parlamentare”. Lo dichiara il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.

Ore 22.56 – Conte: “Salvini vuole votare per capitalizzare consenso”
“Ieri e questo pomeriggio è venuto a parlarmi Salvini il quale mi ha anticipato l’intenzione di interrompere questa esperienza di governo e di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui la Lega gode attualmente”. Lo dichiara il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi.

Ore 22.51 – Renzi: “Mi rimetto in campo” –
“E’ arrivato il momento di una battaglia che riguarda ognuno di noi: se c’è un motivo per cui mi rimetto in campo è che non riuscirei a guardarmi allo specchio se lasciassi un Paese nelle mani di chi istiga ad avere paura degli altri”. Lo ha detto Matteo Renzi, senatore ed ex segretario del Pd, in un comizio alla Festa dell’Unità a Santomato (Pistoia). “Salvini – ha aggiunto – pensa di aver fatto il colpo geniale oggi mandandoci a votare, vedremo i tempi, decide Mattarella: noi però leviamoci di dosso il vestito da fighetti, c’è bisogno di indossare la maglietta da battaglia”. Secondo Renzi, in caso di elezioni anticipate “noi dobbiamo essere pronti ad andare a votare e spiegare come questi hanno fallito”, ma “è fondamentale mettere in sicurezza i conti degli italiani, non possiamo far aumentare l’Iva per lo sghiribizzo di Salvini”.

Ore 21.30 – M5s Europa: “Con la mossa di Salvini Italia perde commissario Ue”
“Con la mossa di Salvini, l’Italia probabilmente perderà importante Commissario europeo alla concorrenza che avrebbe sostenuto il sistema Italia e le nostre imprese in Europa. Non si è mai visto un partito che prende il 34% alle elezioni europee e si condanna in questo modo all’irrilevanza internazionale. Nemmeno Renzi riuscì in tale impresa. Salvini e la Lega stanno danzando sulla pelle degli italiani, complimenti”. Così in una nota il Movimento 5 Stelle Europa definendo un “autogol” la mossa del leader leghista.

Ore 21.10 – Renzi: “Salvini ha paura delle inchieste”
Questo governo ha fallito, come previsto. Capitan Fracassa non ha avuto coraggio di fare il bilancio e ha paura delle inchieste. Adesso tutti a spiegare casa per casa perché grazie a Salvini l’Iva aumenta al 25% e i mercati ballano. La Lega Ladrona fa male all’Italia

Ore 21.00 – Meloni: “Ora al voto per dare a Italia esecutivo sovranista”
“Come sempre sostenuto da Fratelli d’Italia non è possibile dare all’Italia il Governo di cui ha bisogno insieme al M5S di Di Maio, Fico e Toninelli. Bene la Lega che ne ha preso atto. Ora si torni al voto per dare agli italiani il governo sovranista che alle ultime elezioni europee hanno dimostrato di volere. Un Governo che abbia come priorità la difesa dei confini e dell’economia italiani, la riduzione delle tasse e il sostegno a chi crea posti di lavoro”. Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

Ore 20,45 – Zingaretti: “Pronti alla sfida”
“Siamo pronti alla sfida. Nelle prossime elezioni non si deciderà solo quale governo ma anche il destino della nostra democrazia, della collocazione internazionale del nostro Paese”. Così su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi. Da subito tutti al lavoro, insieme, per fare vincere l’Italia migliore”, sottolinea Zingaretti.

Ore 21 – Di Maio: “Da domani ogni giorno utile per taglio parlamentari”
Domani scadono i tre mesi necessari dall’ultimo voto già espresso alla Camera dei Deputati, quindi ogni finestra è buona per approvare la legge e rendere il Parlamento più efficiente e meno affollato. Poi ridiamo subito la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”. Lo scrive su facebook Luigi Di Maio

Ore 20.42 -Di Maio: “Chi prende in giro il Paese prima o poi paga. Noi pronti al voto”
“Noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro. Prima o poi ne paghi le conseguenze. Ad ogni modo c’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E’ una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunità di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”.

Ore 20 – Salvini a Conte: “È inutile andare avanti, non c’è più una maggioranza. Si vada subito in parlamento, poi le elezioni”
La nota di Matteo Salvini: Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di “Signor No”.
Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni.
L’ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav e dai ripetuti insulti a me e alla
Lega da parte degli “alleati”, e restituiamo velocemente la parola agli elettori. Le vacanze non possono essere una scusa per perdere tempo e i parlamentari (a meno che non vogliano a tutti i costi salvare la poltrona) possono tornare a lavorare la settimana prossima, come fanno milioni di Italiani”.

Ore 19.25 – Di Maio: “Colloqui in corso, io sono pagato per lavorare”
“Sono tranquillo, stiamo lavorando per il Paese. Ci sono dei colloqui in corso ma io sono pagato per lavorare per gli italiani”. Lo sottolinea Luigi Di Maio interpellato dai cronisti nei pressi di Palazzo Chigi. Di Maio è uscito alcuni minuti per andare a prendere un caffè in un bar nelle vicinanze. A chi gli chiede di un’eventuale parlamentarizzazione della crisi Di Maio replica: “non ragiono con i se”.

Ore 18.30 – Casellati non era al Quirinale
Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, al momento non è a Roma, quindi non si è recata al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con il quale comunque è in costante contatto.

Ore 18.25 – Salvini lascia Palazzo Chigi
Il vicepremier Matteo Salvini ha lasciato in macchina Palazzo Chigi. Salvini, prima di lasciare la sede del governo si è intrattenuto alcuni minuti al telefono nel cortile.

Ore 18.16 – Terminato vertice Conte-Salvini
È terminato, dopo oltre un’ora, il vertice tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini a Palazzo Chigi. (

Ore 17.50 – Fico lascia il Quirinale
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha lasciato il Quirinale dopo un colloquio di circa mezz’ora con il presidente Sergio Mattarella. (

Ore 17.25 – Anche Casellati al Quirinale
A quanto si apprende il presidente del Senato Elisabetta Casellati e il presidente della Camera Roberto Fico sono stati ricevuti al Colle dal Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Ore 17.20 – Staff Di Maio: “È a Palazzo Chigi per lavorare”
Il vicepremier Luigi Di Maio, arrivato alcuni minuti fa presso la sede del governo, è nel suo ufficio di Palazzo Chigi, al lavoro. Lo precisa lo staff di Di Maio.

Ore 17.15 – Fico al Quirinale per incontrare Mattarella
Il presidente della Camera Roberto Fico è giunto al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ore 17 – Vertice Conte-Salvini a Palazzo Chigi
È in corso in questi minuti, a quanto si apprende, un vertice a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini. (A

Ore 16.15 – Pd: “Democrazia ridotta a farsa, serve reazione”
“Le regole istituzionali sono ridotte al ridicolo. I pericoli per la democrazia, in questo momento, non vengono dal rischio di svolte autoritarie o da recrudescenze fasciste. Ma dalla democrazia ridotta a farsa. Occorre reagire con determinazione”. Lo scrive su Twitter il vicesegretario vicario del Pd Andrea Orlando.

Ore 16 – Costa: “Zero problemi a fare un passo indietro”
“Sono un servitore dello Stato. Posso servire lo Stato facendo il ministro, posso servire lo Stato facendo il generale dei carabinieri. L’importante è servire lo Stato”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5s), a SkyTg24. Alla domanda se avrebbe problemi a fare un passo indietro, Costa ha risposto “zero problemi”. Poi ha aggiunto che “il Consiglio dei ministri ha belle professionalità dentro, che secondo me possono dare ancora tanto al Paese”.

Ore 15.30 – Lega smentisce ipotesi ritiro ministri
La Lega smentisce indiscrezioni secondo cui Matteo Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier Giuseppe Conte o starebbe valutando l’ipotesi di ritirare la delegazione dei suoi ministri dal governo. “Parliamo solo attraverso note e fonti ufficiali”, sottolineano da via Bellerio.

Ore 14.46 – Lega: “Voto unica alternativa a questo governo”
Ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni”. E’ quanto si legge in una nota della Lega.

Ore 14.41 – Adnkronos: “Salvini attende passo indietro Conte e valuta ritiro ministri”
Tra le ipotesi in ballo, Matteo Salvini, nelle ultime ore, starebbe valutando di ritirare dal governo i ministri leghisti. A quanto apprende l’Adnkronos questa opzione sarebbe subordinata al passo indietro del premier Giuseppe Conte. Se lui non lascia, ritiriamo i nostri ministri dal governo, sarebbe il ragionamento sul tavolo, con uno scenario atteso tra oggi e domani. Ieri sera, dal palco di Sabaudia, era stato lo stesso Salvini a dire sibillino che “i ministri della Lega sono a disposizione”.

Ore 14.34 – Fonti Lega: Salvini contrario a rimpasto o governo tecnico
Matteo Salvini è contrario a ogni ipotesi di rimpasto, in qualsiasi forma. Lo sottolineano fonti di governo leghiste. No anche a ogni idea di governo tecnico.

Ore 14.18 – Lo spread sale a 210 punti base: pesano le incertezze sul governo
Lo spread Btp-bund vola a 210 punti base dai 200 della chiusura di ieri. Secondo fonti di mercato una potenziale crisi di governo sta iniziando ad avere un impatto sul differenziale di rendimento, con il tasso pagato dal Btp decennale che torna sia pur di poco sopra l’1,5%. Pesa anche – riferiscono le stesse fonti di mercato – l’attesa per la decisione dell’agenzia di rating Fitch, che domani dovrebbe rivedere il suo rating sovrano sull’Italia.

Ore 13.54 – Di Maio ha lasciato Palazzo Chigi
Il vicepremier Luigi Di Maio ha lasciato Palazzo Chigi circa menzz’ora fa. Stamattina aveva ricevuto nel suo studio i capigruppo pentastellati Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.

Ore 13.50 – Appendino: “La Lega non parli di poltrone e pensi al programma”
“Mi auguro che la Lega non parli di poltrone, come sta facendo in queste ore, ma torni a pensare al programma e al contratto di Governo. Che non ci sia solo interesse a rimpasti e rimpastini”. Così la sindaca di Torino Chiara Appendino. “Ho piena fiducia in Luigi Di Maio che, come ha sempre fatto, antepone l’interesse dei cittadini a quello del Movimento. Se la Lega chiede poltrone e rimpasti, non chiede il bene del Paese”, aggiunge a margine di un incontro nella villa confiscata al narcotrafficante Nicola Assisi.

Ore 13.36 – Tra Conte e Mattarella un’ora di colloquio informativo
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato circa un’ora a colloquio informativo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari, che spiegano che non sarebbe stata ventilata alcuna ipotesi di dimissioni del premier.

Ore 13.20 – Fonti M5s: “Se torna governo tecnico è follia”
“Leggiamo dai giornali di possibili crisi di governo. Il M5s è al lavoro come ogni giorno per il Paese e dunque lo è anche il capo politico, Luigi Di Maio. Chiunque oggi aprisse una crisi di governo, l’8 agosto, si assumerebbe la responsabilità di riportare in Italia un governo tecnico. Sarebbe folle”. Così fonti di governo del M5S.

Ore 13 – Conte al Colle per vedere Mattarella
Colloquio di un’ora al Quirinale tra presidente della Repubblica e premier Conte.

Ore 12.22 – Toninelli: “Non andare avanti significa tradire questo mandato”
“Io oggi non voglio parlare di altro che non sia di viadotti e manutenzione autostradale. In questi 14 mesi il ministero ha risolto gran parte dei dossier ereditata dal passato. Siamo convinti più che mai che bisogna andare avanti con questo modello. Non farlo significa tradire questo mandato”. Lo dice il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, parlando alla presentazione delle linee guida del Mit sulla manutenzione dei viadotti autostradali.

Ore 12.03 – Di Maio: “Nessuno si tiri indietro dal taglio dei parlamentari”
“Il 9 settembre taglieremo definitivamente 345 parlamentari. Manca solo l’ultimo voto e mi auguro nessuno si tiri indietro all’ultimo minuto, sarebbe gravissimo. Anzi, sarebbe un segnale al Paese. Il segnale di chi non vuol cambiare nulla”. Lo scrive su Facebook il leader M5s Luigi Di Maio. “I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti e questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi. Siamo andati al governo non per chiederle, ma per tagliarle. E lo abbiamo messo nero su bianco nel contratto, insieme alla Lega”. E ha aggiunto: “Significa che alle prossime elezioni molti vecchi politicanti dovranno iniziare a cercarsi finalmente un lavoro. È una riforma epocale contro i privilegi dei politici e in favore del buon senso. Per anni lo Stato ha saputo solo chiedere, dal 9 settembre invece comincerà a restituire qualcosa indietro ai cittadini: risparmiamo mezzo miliardo di euro da mettere su strade, ospedali, sulla riduzione delle tasse. Manca solo l’ultimo voto e mi auguro nessuno si tiri indietro all’ultimo minuto, sarebbe gravissimo. Anzi, sarebbe un segnale al Paese. Il segnale di chi non vuol cambiare nulla. Le parole sono belle ma non bastano. Servono i fatti”.

Ore 11.50 – Rotondi (Fi): “In caso di crisi Fi sia autonoma da Salvini”
“In caso di crisi penso che Fi debba assumere una iniziativa autonoma da Salvini. Ne ho parlato questa notte alla presidente Gelmini e sono certo della sua capacità di fare sintesi in una situazione che richiede grande senso di responsabilità. Ho scelto di affidare queste valutazioni alla presidente Gelmini perché nelle ore concitate non servono canti solitari”. Lo afferma Gianfranco Rotondi, vicecapogruppo di Fi alla Camera.

Ore 11.45 – Castelli (M5s): “Per noi si va avanti, c’è ancora tanto da fare”
“Per noi si va avanti, c’è un contratto di governo. Abbiamo battaglie molto importanti ancora da fare soprattutto di lungo respiro perché questa è la politica del M5S per la sostenibilità dei cittadini e delle imprese. Sulla riduzione delle tasse c’è una manovra alle porte molto corposa che abbiamo tutta l’intenzione di portare avanti. Ai giornalisti piace parlare di spaccatura. E’ la politica che dialoga, che ha i toni e quello che state vedendo”. Così il viceministro all’Economia Laura Castelli (M5S).

Ore 11.30 – I capigruppo M5s vedono Luigi Di Maio
I capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli sono a Palazzo Chigi. I due esponenti pentastellati, secondo quanto si apprende, starebbero incontrando il vicepremier e leader 5S Luigi Di Maio.

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