- 10:24 - Israele: "Avanti con operazione a Rafah". Attacchi a Jabalia
(Adnkronos) - "Le Forze di Difesa Israeliane stanno continuando la loro operazione mirata contro Hamas a Rafah come parte degli sforzi per ottenere una sconfitta definitiva di Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi". Così il portavoce dell'Idf, Rear Admiral Daniel Hagari, secondo quanto si legge sul canale Telegram dell'esercito israeliano. "Dall'inizio dell'operazione abbiamo eliminato decine di terroristi", ha aggiunto sottolineando che "prima delle nostre operazioni invitiamo i civili a spostarsi temporaneamente verso le aree umanitarie e ad allontanarsi dal fuoco incrociato in cui Hamas li mette. La nostra guerra è contro Hamas, non contro la popolazione di Gaza".
Intanto l'amministrazione Biden avrebbe offerto a Israele “informazioni sensibili” sulla posizione di alti dirigenti di Hamas se accetterà di rinviare una grande operazione militare a Rafah. Il Washington Post ha citato quattro fonti, affermando che gli Stati Uniti “stanno offrendo a Israele un'assistenza preziosa se non andrà oltre, comprese informazioni sensibili per aiutare l'esercito israeliano a individuare la posizione dei leader di Hamas e a trovare i tunnel nascosti del gruppo”. Il rapporto afferma che l'amministrazione si è anche offerta di aiutare a costruire grandi accampamenti di tende per i palestinesi evacuati da Rafah e di assistere nella costruzione di infrastrutture per fornire aiuti umanitari.
Al Jazeera riferisce che l'esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti del campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza, distruggendo case residenziali e attaccando centri di evacuazione. Secondo l'emittante del Qatar, Israele ha preso di mira il campo con i droni e diversi palestinesi sono stati uccisi e feriti. Non è stato ancora fornito un numero esatto delle vittime. La notizia è confermata anche dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.
Ieri, l'Idf - si legge sul Times of Israel - ha dichiarato che si stava preparando a lanciare una nuova operazione nell'area, dopo aver individuato i tentativi di Hamas di raggrupparsi lì. È stato dato un ordine di evacuazione per l'area di Jabaliya, dove l'IDF stima che si trovino tra i 100.000 e i 150.000 palestinesi.
- 10:22 - Mo: Onu, 'strada per tornare indietro da devastazione sarà lunga'
Washington, 12 mag. (Adnkronos) - Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha ribadito le richieste per un cessate il fuoco immediato nella guerra Israele-Gaza , ma ha affermato che sarebbe una “lunga strada di ritorno dalla devastazione” del conflitto anche quando i combattimenti fossero cessati.
Intervenendo in un video discorso alla conferenza internazionale dei donatori in Kuwait, Guterres ha detto: "Ribadisco il mio appello, l'appello del mondo per un cessate il fuoco umanitario immediato, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi e un aumento immediato degli aiuti umanitari. Ma il cessate il fuoco sarà solo l’inizio. Il viaggio di ritorno dalla devastazione e dal trauma di questa guerra sarà lungo".
- 10:13 - Mo: Idf intensifica bombardamento campo profughi di Jabalia
Tel Aviv, 12 mag. (Adnkronos) - Al Jazeera riferisce che l'esercito israeliano ha intensificato i bombardamenti del campo profughi di Jabalia , nel nord di Gaza , distruggendo case residenziali e attaccando centri di evacuazione. Secondo l'emittante del Qatar, Israele ha preso di mira il campo con i droni e diversi palestinesi sono stati uccisi e feriti. Non è stato ancora fornito un numero esatto delle vittime. La notizia è confermata anche dall’agenzia di stampa palestinese Wafa.
- 10:05 - Riforme, Follini: "Confronto duro e referendum sarà Armageddon"
Roma, 12 mag. (Adnkronos) - "A questo punto suona inutilmente malinconico l’appello a cercare di fare insieme, a due mani, le promesse riforme istituzionali. Da una parte infatti si arruolano cantanti, sportivi e attori per dare una coloritura pop al premierato annunciato, insofferenti ormai di ogni invito alla prudenza. Dall’altra si minaccia di farvi opposizione addirittura 'usando i nostri corpi' e già prenotando una piazza di protesta -il 2 giugno, festa della Repubblica, peraltro. Ce n’è quanto basta per mettere in calendario un confronto parlamentare duro e divisivo e di lì in poi un referendum che si annuncia non proprio come la battaglia di Armageddon ma quasi.
Si dirà che neppure le riforme sono un pranzo di gala, e che perfino ai tempi della mitica Assemblea Costituente ci fu molto da discutere e perfino qualcosa su cui litigare. Ma nel caso delle nuove regole su cui ci si sta accapigliando fin dall’inizio della legislatura sembra sia mancata una sia pur minima volontà di cercare un punto di contatto. Da una parte, quella della Meloni, perché si scommette sul fatto che nel paese soffi un vento propizio alla personificazione del comando politico (il premierato, appunto). Dall’altra, quella del Pd, perché si scommette all’opposto che nel paese soffi un vento propizio alla protesta e alla diffidenza verso l’uomo, o la donna, soli al comando. Due venti che soffiano, effettivamente, tutti e due, e a quanto pare con pari forza. Tant’è che i sondaggi, per quel che valgono, già profetizzano un serrato testa a testa nel referendum che potrebbe essere chiamato infine a dirimere la controversia. Finendo per diventare un incentivo in più a dividere il campo.
Così ora verrebbe spontaneo ripiegare le bandiere della pace e predisporsi a uno scontro già annunciato con ostinazione degna di miglior causa da una parte e dall’altra. Salvo il fatto che a lasciar andare le cose verso questo sbocco è molto probabile che all’indomani ci si troverà ad aver compiuto un altro giro sulla giostra della delegittimazione della politica. E anche chi avrà la ventura di vincere nel referendum finale è assai probabile che non ricaverà da questa affermazione la solidità del proprio insediamento politico. Come talvolta succede, infatti, la fragilità è l’esito delle prove di forza un po’ maldestre.
A questa deriva, s’è già detto, hanno concorso in tanti. Ma non tutti nella stessa misura. Governo e maggioranza, infatti, avrebbero dovuto dar prova di maggiore prudenza e di maggiore disponibilità. Aver vinto le elezioni due anni fa avrebbe dovuto spingere Meloni a un di più di mediazione. Cosa di cui, almeno finora, non s’è vista traccia. Inoltre aver deciso di tenere per ultima la fondamentale questione della legge elettorale ha finito per alimentare ancora di più il sospetto che si stesse preparando una vera e propria forzatura ai danni del resto del mondo. E’ evidente che proprio il rafforzamento dei poteri del primo ministro richiederebbe un altrettanto forte consolidamento del ruolo rappresentativo del Parlamento. Se invece si continua allegramente a portare i fedelissimi alla Camera e al Senato, facendoli contare poco e niente, è tutto l’equilibrio dei poteri che va a farsi benedire.
Per come è configurata attualmente la riforma rischia di sfociare in un premier pressoché minoritario, eletto di stretta misura (la soglia non è ancora stata messa nero su bianco) e contornato da un Parlamento ridotto al coro muto degli yes men. Si dirà che c’è ancora tempo per rimediare, e che molte cose potranno magari essere corrette. Ma questo richiederebbe appunto una maggiore (e reciproca) disponibilità a muoversi dalle proprie trincee. Cosa di cui neppure gli osservatori più inclini all’ottimismo hanno finora visto traccia.
Così, l’intento di rafforzare il potere politico sortirà il paradossale effetto di rendere ancora più fragile la nostra impalcatura istituzionale. E l’uomo forte di domani scoprirà inevitabilmente che la debolezza del suo stesso contesto prima o poi gli renderà le cose ancora più difficili". (di Marco Follini).
- 08:42 - Caserta, crolla tetto del centro commerciale Campania di Marcianise
(Adnkronos) - Crollo e paura al Centro commerciale Campania di Marcianise, in provincia di Caserta. L'episodio si è verificato intorno alle 22:30 di ieri, quando le aree commerciali, i negozi e gli store erano già stati chiusi al pubblico, ma in zona erano ancora presenti molte persone. Nessuno è rimasto ferito come si pensava in un primo momento.
Secondo quanto si apprende, una porzione del controsoffitto nei pressi della piazza centrale della struttura è improvvisamente collassata, cadendo al suolo insieme agli impianti. Fortunatamente, all'interno del centro commerciale non c'erano più né clienti né personale.
I primi ad accorgersi dell'accaduto sono stati i vigilanti dell'azienda che si occupa della security del centro commerciale che hanno dato l'allarme, provvedendo nel frattempo a transennare la zona. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte alla messa in sicurezza della zona e alla rimozione di altri frammenti a rischio crollo. Secondo quanto fa sapere la direzione del Centro Campania, a provocare il cedimento della struttura nella zona di Piazza Campania sarebbe stato un tendino che si è staccato in un angolo provocando in pochi minuti la caduta di pannelli dalla controsoffittatura.
- 01:27 - Eurovision, vince la Svizzera con Nemo. Angelina Mango infiamma palco e social
(Adnkronos) - La Svizzera con Nemo vince Eurovision 2024. Il palco della Malmo Arena in Svezia vede il trionfo dell'artista con il brano 'The Code'. "Spero che questa competizione mantenga la promessa di schierarsi per la pace e la dignità di ogni persona in questo mondo", ha detto Nemo.
Angelina Mango, settima nella classifica finale, accende la serata con la sua voce e la sua energia portando il brano 'La noia' con cui ha vinto il Festival di Sanremo. Nemo trionfa davanti alla Croazia e all'Ucraina. Il televoto porta Eden Golan, la cantante di Israele, fino al quinto posto alle spalle della Francia.
A tenere banco fuori dalla gara è stato un 'caso social' esploso su X che ha coinvolto suo malgrado la cantante italiana. Angelina, durante la sfilata degli artisti, si presenta sul palco con la bandiera italiana. C'è chi però interpreta la situazione in maniera diversa. "Angelina Mango indossa un vestito nero e corre con la bandiera italiana, trasformandosi anche nella bandiera palestinese. Queen, sapeva cosa stava facendo!", il tweet che diventa subito virale: oltre 1 milione di visualizzazioni in una manciata di minuti.
L'interpretazione cromatica divide chi commenta il tweet. "Credo tu stia sopravvalutando gli italiani", "Vedi quello che vuoi vedere", scrivono gli scettici. Molti utenti condividono entusiasti: "Ho pensato davvero fosse una bandiera palestinese", "La sottile dichiarazione di Angelina Mango suscita ammirazione".
1. Svizzera 591 punti
2. Croazia 547
3. Ucraina 453
4. Francia 445
5. Israele 375
6. Irlanda 278
7. Italia 268
8. Armenia 183
9. Svezia 174
10. Portogallo 152
11. Grecia 126
12. Germania 117
13. Lussemburgo 103
14. Lituania 90
15. Cipro 78
16. Lettonia 64
17. Serbia 54
18. Regno Unito 46
19. Finlandia 38
20. Estonia 37
21. Georgia 34
22. Spagna 30
23. Slovenia 27
24. Austria 24
25. Norvegia 16
Proteste, polemiche, squalifiche: succede di tutto nella giornata della finale. Sotto i riflettori, come accade dall'inizio della kermesse, la presenza di Eden Golan, la cantante che rappresenta Israele con il brano Hurricane. Anche durante la serata finale l'esibizione dell'artista, come avvenuto sia nelle prove che in semifinale, è stata accompagnata da fischi misti ad applausi.
La cantante norvegese di origine italiana Alessandra Mele, che avrebbe dovuto essere la presentatrice per la Norvegia alla finale, annuncia il suo ritiro dalla trasmissione denunciando le azioni di Israele nella Striscia di Gaza. "E' in atto un genocidio. Aprite gli occhi. Aprite i cuori. Lasciate che il cuore vi porti alla verità", ha affermato Mele, che ha 21 anni, in un video su Instagram. Il motto di Eurovision "Uniti nella musica", ha aggiunto, è la ragione per cui è diventata musicista. "Ma in questo momento queste parole sono vuole". La protesta di Mele rischia di non rimanere un caso isolato.
Poco dopo, tocca alla Finlandia. Il rapper Käärijä, che avrebbe dovuto commentare lo show e fornire gli aggiornamenti su televoto e classifica, non ci sarà: "Non mi sembra il caso", annuncia su Instagram.
A completare il quadro contribuisce l'espulsione di Joost Klein, il cantante in gara per l'Olanda.
La cronaca della giornata vede l'arresto della leader ecologista Greta Thunberg e di altri dimostranti durante le proteste di fronte alla Malmo Arena contro la partecipazione di Israele all'Eurovision. I manifestanti si sono concentrati di fronte all'ingresso dell'arena, scandendo lo slogan "vergogna" mentre il pubblico entrava, secondo quanto riferisce il giornale svedese 'Aftonbladet'.
Gli agenti sono intervenuti per portare via diversi attivisti, ha detto un portavoce della polizia, Rickard Lundqvist, sottolineando che questi si erano spostati dalla zona dove era stata autorizzata la manifestazione di protesta, in un parco vicino all'arena. La coalizione Stop Israel, che riunisce 66 organizzazioni, ha convocato la mobilitazione di ieri, con un corteo conclusosi appunto nel parco di Moelleplatsen, contro la partecipazione di Israele al festival. La polizia svedese ha messo in atto un massiccio dispositivo di sicurezza, anche con la collaborazione di agenti inviati da Norvegia e Danimarca. Sono stati utilizzati anche droni per osservare possibili punti di tensione durante i concentramenti.
Bandiera dell'Unione europea vietata all'Eurovision. Fuori dalla musica tiene banco un post su X di Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea, che rende noto l'episodio denunciato da un funzionario moldavo che ha provato a portare la bandiera dell'Ue all'interno della Malmo Arena. Il vessillo è stato bloccato in quanto "politico" e "non consentito". "L'Eurovision è per prima cosa e soprattutto la celebrazione dello spirito europeo, della nostra diversità europea e del talento. La bandiera dell'Ue è il simbolo di tutto questo", scrive Schinas su X. "A meno di un mese dalle elezioni europee non dovrebbero esserci ostacoli, piccoli o grandi, per la celebrazione di quello che unisce tutti gli europei".
- 21:30 - Camorra: Foti, 'De Luca ha sbagliato tutto'
Roma, 11 mag. (Adnkronos) - “De Luca in questa vicenda ha sbagliato tutto. La polemica politica è lecita, ma è sceso a un livello sotto il quale una persona che ricopre un incarico istituzionale non può andare, commettendo una serie di errori marchiani. La sua non era soltanto ironia, perché oggi ha replicato asserendo che don Patriciello non è l'unico che combatte la camorra e che tutte le persone che da cinquant'anni si battono contro la criminalità organizzata non hanno la scorta. Non sono ragionamenti molto saggi". Lo ha affermato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti, ospite di 'Stasera Italia' su Retequattro'.
"Il convegno sul premierato, in particolare, è stato organizzato dalle fondazioni De Gasperi e Craxi, ed erano presenti -ha ricordato l'esponente di Fdi- quattro costituzionalisti, tra cui il presidente della Camera dei deputati emerito, Luciano Violante, con un dibattito molto aperto. Il presidente De Luca dice che i partecipanti non avevano titolo per essere presenti, quando noi sappiamo benissimo che se non dovessero esserci i 2/3 del Parlamento per approvare la riforma costituzionale ci sarà addirittura un referendum costituzionale che coinvolgerà tutti i cittadini”.
"Caivano -ha poi ricordato Foti- è uno dei tanti nervi scoperti di questa nostra Nazione, dove lo Stato per troppi anni non c'è stato. Il Governo Meloni ha sicuramente preso questo territorio come un esempio e stiamo dimostrando correttamente che adesso lo Stato c’è. Il decreto legge Caivano ha avuto un consenso al di là di questa nostra maggioranza, proprio perché andava ad incidere su quella che è una realtà martoriata che non poteva rimanere in quella situazione. Alla stregua, ve ne sono altre di questo tipo, sia al Sud sia al Nord e su queste l'impegno del Governo sarà sempre più presente, sia con fondi sia sul profilo educativo per i giovani”.