Il dubbio resta, anche se qualche associazione mentale crolla. In piena febbre da sport utility, con quella carrozzeria a ruote alte che sembra diventata l’unico sinonimo possibile di comfort, capita poi una storia diversa e più piacevole, ma a due volumi classici soltanto. Succede di affrontare quasi trecento chilometri di tornanti verso le Alpi Marittime che circondano Nizza alla guida di una nuova Focus ST. E’ un fatto che la quarta generazione della media tedesca, arrivata sul mercato lo scorso anno, sia già un successo dal design convincente e dalle buone qualità stradali. La variante più sportiva però, curata direttamente dalla divisione Ford Performance, ora sorprende molto nell’abbinare la comodità di una vettura da famiglia con la rabbia di una motore da 280 Cv, e con qualità dinamiche davvero di alto livello. Tutto questo senza rinunciare mai ad una utilizzabilità quotidiana che le rivali ideali come Renault Megane R.S. E Hyundai i30N hanno abbandonato, forse sbagliando.

Lunga 440 cm, larga 184 e alta 147 cm, con un peso a vuoto di 1.508 kg, ha un look niente affatto stravolto da cerchi in lega di grandi dimensioni o dai giusti interventi aerodinamici sul frontale, da parafanghi più pronunciati o dallo spoiler posteriore. La ST resta un Focus nelle sue linee pulite che oggettivamente richiamano compatte sportive di ben altro prezzo. Siamo a quota 37.850 euro, ma in ballo non ci sono solo le doti di grinta, quanto piuttosto la formula di sportività concreta senza esibizioni. Possiamo dire che Focus ST è una vettura lussuosa, ma spieghiamo anche il perché. Ford Performance non è una targhetta decorativa in plastica, ma una divisione che sviluppa oggetti meccanici di prestigio, come la coupé Mustang o il pickup Ranger Raptor. Dunque l’idea non è quella della elaborazione a colpi di derapate e alettoni, ma casomai quella di una vera evoluzione meccanica, aggiungendo prestazioni.

Focus ST monta un motore 2.3 EcoBoost benzina da 280 Cv di potenza e soprattutto un turbo twin-scroll che porta la coppia massima a quota 420 Newtonmetri, con un sistema anti-lag che praticamente azzera il ritardo nella risposta alla pressione del pedale destro. Il conto sembra semplice, con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 5.7 secondi e una progressione veramente divertente, ma andare veloci sul dritto è un mestiere facile più o meno per tutti. Questa Focus, che resta a trazione anteriore, ringrazia soprattutto il differenziale elettronico a slittamento limitato eLSD, un gioiello inserito nella trasmissione e che sposta anche fino al 100% della forza motrice dalla ruota con meno aderenza a quella con più presa sull’asfalto, il tutto con un sistema a frizione idraulica più leggero dei sistemi basati esclusivamente su ingranaggi, e comunque più rapida nell’evitare gli slittamenti indesiderati.

Uscendo dai tecnicismi, è chiaro che non si tratta di una dotazione qualunque, ma anzi sviluppata per una guida piuttosto veloce, in modo intelligente e risparmiando peso. Da raccontare ci sarebbe anche la complessità del sistema frenante, con dischi e pinze maggiorate, ma soprattutto con una servo assistenza elettronica molto rapida, così come accade per per lo sterzo. Ma tocca al sistema Continuously Controlled Damping riannodare i fili tra velocità e comfort. E ci riesce. In sostanza, ogni 2 millisecondi viene controllata l’altezza delle sospensioni, l’inclinazione della carrozzeria rispetto al suolo e l’angolo dello sterzo, in modo da regolare fin nel dettaglio l’assetto e azzerare risposte brusche in accelerazione e frenata, con una serie di impostazioni predefinite possibili che vanno dalla guida su strada, anche sul bagnato, fino alle modalità Sport e Track, quest’ultima pensata per un uso in pista. Non è quello che abbiamo fatto, ma non siamo andati lontano dal concetto.

Il rischio era quello di finire sballottati tra le curve come pacchi postali a bordo di una corriera sulle Ande. Colpi secchi ad ogni cambiata, frenate stronca stomaco e uscite di curva remando su uno sterzo che si imbizzarriva al primo velo di ghiaia sull’asfalto. E invece no. Focus ST è una vettura a trazione anteriore neutra, che non si impunta e non allarga le linee in accelerazione, che mantiene un livello di comfort sorprendete anche dal punto di vista acustico, nonostante siano le sensazioni a far presente l’andatura, quando è davvero elevata. Ci è piaciuto lo sterzo, molto diretto e altrettanto corposo nell’impostare la traiettoria, come fa una sportiva da non guidare con due dita. Focus ST in futuro avrà un cambio automatico a sette rapporti, ma per ora può contare su un manuale a sei marce con una ottima funzione rev-matching che sincronizza i giri in scalata, in sostanza con una doppietta gestita dall’elettronica, mentre la frizione ha una corsa molto progressiva che è un piacere modulare. Abbiamo detto dei freni, tecnologici e protagonisti nel mantenere anche nelle decelerazioni decise la generale sensazione di fluidità che accompagna questa vettura. Agli incontentabili manca forse il morso di una frenata violenta, ma pazienza. Otto in pagella al motore 2.3 EcoBoost benzina da 280 Cv, potenza vera in un turbo moderno al servizio anche della spinta in ripresa, ma forse merita un nove il differenziale elettronico a slittamento limitato eLSD. Merito suo la gestione composta della vettura in percorrenza e uscita di curva, che insieme alla precisione in ingresso dovuta allo sterzo trasmette una naturalezza davvero piacevole, anche a velocità piuttosto elevate. Adesso anche da Focus.

Ford Focus ST: LA SCHEDA

Dimensioni: lunga 440 cm, larga 184 cm, alta 147 e con il passo di 270 cm

Motore: 2.261 cc turbo benzina 4 cilindri da 280 Cv e 420 Nm di coppia motrice

Cambio: manuale 6 marce

Prestazioni: accelerazione 0-100 km/h, 5,7 sec. ; velocità Max, 250 Km/h

Consumi omologati nel ciclo misto: 7,9 l/100 km

Emissioni di CO2: 179 g/km

Prezzo: 37.850 euro

Ci piace: Bilanciata e tecnologica, nasconde le sue doti dietro un comportamento rassicurante da media famigliare che non abbandona neppure ad andature davvero elevate. Il differenziale elettronico e il sistema di gestione dell’assetto sono dotazioni da vera prima della classe.

Non ci piace: Una auto confortevole in tutto, che però rinuncia alla frenata dura che piace ai clienti appassionati di sportive vere, e che ha un bagagliaio a quota 375 litri di capienza non è al top della categoria. In una abitacolo curato stona l’head up display che proietta le informazioni di marcia: infastidisce la visuale.

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