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Droga, arrestato in Bolivia il latitante Paolo Lumia: “Il narcos siciliano che spostava coca tra Panama e Polinesia”

Originario di Mazara del Vallo e ricercato dal febbraio scorso. Da alcune settimane gli investigatori monitoravano la sua presenza in un residence della cittadina di Cochabamba e quando lo hanno visto uscire, lo hanno pedinato e arrestato. Nell'immediato l'uomo è stato condotto dalla polizia boliviana (che ha partecipato alle operazioni) nel commissariato più vicino, dove ha svolto le formalità di rito
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Alla vista della polizia ha mostrato dei documenti venezuelani. Erano intestati a un’altra persona ma gli agenti della Squadra Mobile di Trapani sapevano che quello era Paolo Lumia, narcotrafficante di 51 anni originario di Mazara del Vallo e ricercato dal febbraio scorso. Da alcune settimane gli investigatori monitoravano la sua presenza in un residence della cittadina di Cochabamba, in Bolivia, e quando intorno alle 10, ora locale (15.30 in Italia) lo hanno visto uscire, lo hanno pedinato e arrestato. Nell’immediato l’uomo è stato condotto dalla polizia boliviana (che ha partecipato alle operazioni) nel commissariato più vicino, dove ha svolto le formalità di rito.

L’inchiesta è stata coordinata dall’Interpol che ha ricostruito contatti e affari di Lumia in diversi paesi, prima di essere arrestato. Era irreperibile dagli ultimi giorni del mese di gennaio, quando nonostante fosse sottoposto all’obbligo di firma in virtù di una condanna inflitta dal Tribunale di Marsala, non si era presentò al commissariato di Mazara del Vallo. In quei giorni il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Pierangelo Padova e Gianluca De Leo emisero un mandato di cattura internazionale affidando l’indagine alla Squadra Mobile di Trapani che ad ottobre aveva arrestato un altro narcotrafficante sfuggito ai controlli: Vito Bigione.

Per gli investigatori Lumia non è un personaggio di secondo piano. Nel 2011 venne arrestato e nel 2013 fu condannato dal gip di Palermo a vent’anni di carcere per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione Lampara. Aveva stabilito la sua base a Barcellona, in Spagna, e la sentenza lo ha riconosciuto come il trait union tra i cartelli del narcotraffico colombiani e il mercato italiano. “La droga arrivava con diverse modalità – si legge nell’ordinanza Lampara firmata nel 2011 dal gip Luigi Petrucci – compresa la forma liquida unitamente alle barche della Coppa America di Vela che si sarebbe dovuta svolgere a Valencia”.

L’intelligence seguiva Lumia da alcuni mesi e anche per questo a Cochabamba sono arrivati il capo della Squadra Mobile di Trapani Fabrizio Mustaro e un agente dello Sco. Oltre ovviamente ai poliziotti del Felcn, la Fuerza Especial de Lucha Contra el Narcotráfico. Secondo gli investigatori Lumia avrebbe in qualche modo a che fare con il sequestro di 436 kg di cocaina avvenuto a fine maggio nelle acque della Polinesia francese. In quell’occasione gli agenti trovarono la sostanza stupefacente nascosta a bordo di uno yatch di 15 metri (partito da Panama) e arrestarono quattro persone, tra cui tre mazaresi: due skipper insospettabili e Giuseppe Gancitano, meccanico navale di 58 anni, fratello di Francesco morto da latitante e ritrovato nel 1998 nelle campagne mazaresi. In

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