Il consigliere comunale di Verona Andrea Bacciga andrà a processo con l’accusa di aver fatto il saluto fascista ad alcune femministe di Non una di meno. L’episodio risale a luglio quando il consigliere, che si definisce “identitario” ed è considerato vicino all’estrema destra di Fortezza Europa (nome che rievoca il Terzo Reich), si rivolse con il braccio teso verso le attiviste vestite da “ancelle” che contestavano le mozioni per finanziare organizzazioni e progetti antiabortisti.

L’udienza, si legge nel comunicato di Non una di meno di Verona, è stata fissata per l’11 dicembre prossimo. Tre attiviste di Non Una di Meno, l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) e l’Anpi sono state ammesse come parti civili. Federica Panizzo, avvocata del movimento femminista, ha espresso soddisfazione “in particolare per l’ammissione delle tre attiviste, a testimonianza che si tratta di un procedimento antifascista e femminista insieme”.

Come riferito da Non una di meno, Bacciga ha nominato tra i propri difensori Roberto Bussinello. L’avvocato era candidato per Casapound alle scorse elezioni Europee. Le femministe hanno anche ricordato che il consigliere, subito dopo lo scontro, aveva commentato citando la frase di Mussolini: “Se mi assolvete mi fate un piacere, se mi condannate mi fate un onore”. “Vogliamo”, hanno detto oggi le femministe, “festeggiare con lui la decisione presa oggi, nella convinzione che ci attendano festeggiamenti ancor maggiori”. E hanno concluso: “Come Non Una di Meno riconosciamo l’antifascismo, fin dall’inizio, come nostro valore e pratica quotidiana e riteniamo che alla luce della fase storico-sociale che stiamo attraversando, sia quanto mai necessario prendere parola ogni volta che se ne presenti l’occasione. Creando spazi che rigettino tale minaccia, come minaccia alla libertà di tutte e di tutti. Fuori dalle aule dei tribunali, e per le strade”.

 

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