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Tangenti Milano, indagato Orrigoni: l’ad di Tigros ed ex candidato Lega accusato di corruzione. “Mazzetta da 50mila euro”

Secondo il "Corriere della Sera" l'imprenditore che ha corso per il centrodestra alle comunali di Varese - sconfitto al ballottaggio da Davide Galimberti - avrebbe pagato la cifre al coordinatore di FI di Gallarate Alberto Bilardo per ottenere i permessi necessari alla costruzione di uno dei suoi supermercati tramite una variante urbanistica
Tangenti Milano, indagato Orrigoni: l’ad di Tigros ed ex candidato Lega accusato di corruzione. “Mazzetta da 50mila euro”
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Paolo Orrigoni, 42enne amministratore delegato della catena di supermercati Tigros, è indagato per corruzione dalla Procura di Milano nell’ambito dell’operazione “Mensa dei poveri” che il 7 maggio ha portato all’arresto di 28 persone nel capoluogo. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera l’imprenditore, candidato di Lega e Forza Italia alle comunali di Varese e sconfitto al ballottaggio da Davide Galimberti, avrebbe pagato una tangente al coordinatore di FI di Gallarate Alberto Bilardo in cambio di una variante urbanistica al piano regolatore.

La mazzetta sarebbe stata nascosta in un progetto del valore di 50mila euro affidato dall’imprenditore Pier Enrico Tonetti (finito ai domiciliari il 7 maggio) a un piccolo studio di ingegneria indicatogli da Bilardo. Interrogato giovedì pomeriggio dai magistrati di Milano, prosegue il quotidiano di via Solferino, Tonetti ha ammesso che quei soldi erano effettivamente una tangente e ha rivelato di averla pagata a titolo di anticipo per conto di Orrigoni. Che era interessato al terreno di Gallarate interessato dalla variante, di proprietà della società “Pi.Ro.gail” di Tonetti, il quale aveva già firmato un preliminare di vendita proprio con la Tigros, interessata a costruirvi uno dei suoi supermercati.

Una circostanza che fa il paio con le intercettazioni agli atti del procedimento in cui Gioacchino Caianiello, ras di Forza Italia in provincia di Varese e secondo i pm deus ex machina del sistema di spartizione degli appalti sul territorio, avrebbe dato “l’ordine di scuderia” dettato “in particolare all’assessore Petrone, e cioè spingere per far approvare la variante generale nel minor tempo possibile“.

“Paolo Orrigoni non ha ricevuto alcuna comunicazione dalla Procura di Milano e apprende da notizie di stampa di essere indagato in relazione ad ipotesi di corruzione”, si legge in una nota dell’ufficio stampa di Tigros. “L’imprenditore è comunque sereno – si legge ancora – poiché fin d’ora deve essere ben chiaro che né Paolo Orrigoni personalmente né Tigros hanno mai corrisposto, direttamente o indirettamente, alcuna utilità indebita ad un pubblico ufficiale in relazione ad operazioni immobiliari compiute o da compiere nel comune di Gallarate”. “Naturalmente il dottor Orrigoni è a disposizione degli inquirenti per ogni chiarimento conclude il comunicato – e il suo legale si recherà nei prossimi giorni in Procura per manifestare ai Pubblici Ministeri la totale disponibilità in tal senso”.

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