Per il Pd è una “proposta importante”, per il Movimento 5 Stelle una “farsa assoluta”. Al centro del contendere c’è la proposta di legge del Partito democratico sul salario minimo, iniziativa che a sentire il segretario Zingaretti da sola non basta “perché servirebbe voltare pagina sulle politiche del lavoro e sullo sviluppo, ci vorrebbe un cambio di passo del governo sulla crescita ma questo non è all’orizzonte“. A sentire il leader democratico – che oggi al Senato ha presentato la proposta di legge del Pd su giusta retribuzione, salario minimo e rappresentanza sindacale al Senato – “gli occupati a rischio povertà sono circa il 12% contro il 9 dell’area euro. Quindi parliamo di lavoro povero – ha aggiunto – con categorie particolarmente esposte come i giovani fino a 29 anni e tra questi soprattutto le donne“. In tal senso, la proposta del Pd “è importante perché fa chiarezza ed è frutto dell’ascolto di sindacati e datori di lavoro”.

Gli annunci del Pd, tuttavia, sono contestati aspramente dal Movimento 5 Stelle, secondo cui “il Pd non si smentisce mai”: “La proposta di legge sul salario minimo che hanno presentato stamani è una farsa – ha attaccato Davide Tripiedi, vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera – Crea un poltronificio a cielo aperto con 20 membri a spese dai cittadini che dovrebbe stabilire i criteri per un eventuale salario minimo. Di fatto – ha sottolineato il deputato pentastellato – non esiste un euro in più per quei lavoratori che hanno completamente abbandonato in 5 anni di Governo. Ci vuole ben altro per rifarsi una verginità! Noi – ha concluso – porteremo a casa entro agosto la nostra legge che darà finalmente a 3 milioni di italiani un salario minimo legale con o senza il loro voto”.

LA PROPOSTA DEL PD
Secondo quanto si legge nella proposta di legge presentata in giornata, il Partito democratico vuole legare la giusta retribuzione ai contratti collettivi di lavoro. Sono i contratti a stabilire il trattamento minimo tabellare e va applicato a tutti i lavoratori di tutti i settori. “E va previsto – ha spiegato Nannicini- un salario minimo garantito laddove la coperta della contrattazione collettiva è troppo corta”. Per elaborare queste regole, il Pd propone di istituire una commissione ad hoc con le parti sociali. “Questa è una sfida anche alle parti sociali a scrivere insieme le regole in una sede unica” ha aggiunto Nannicini. A sentire il capogruppo al Senato Andrea Marcucci, invece, “il governo e la maggioranza hanno dimenticato tema che per noi centrale: il lavoro. Il Pd non lo ha affatto dimenticato. Abbiamo lanciato il sasso nello stagno – ha detto – subito a inizio legislatura, con proposta Laus su salario minimo e M5S è stato costretto a rincorrerci. Poi abbiamo fatto un lavoro ampio, confrontandoci con le parti sociali, e abbiamo elaborato questa proposta – ha concluso – che è diventata quella di riferimento del Pd. Non si può parlare di lavoro, come fa Di Maio, facendo battute, non possiamo permettere a questi signori di prendere in giro gli italiani. Noi lavoriamo a alternativa”.

LA RISPOSTA DEL M5S
“Sono stati 5 anni al governo e se ne ricordano solo adesso, come sempre fuori tempo massimo” è stata la replica del Movimento 5 Stelle, che in una nota ufficiale ha sottolineato come “nella legge non c’è traccia di salario minimo orario. Non c’è nessun importo, né 9 euro, né 10 euro, ma solo un rimando alla contrattazione collettiva, così come è oggi. Una farsa assoluta!”. Sul Blog delle Stelle, inoltre, il M5s ha fatto notare che “la legge istituirebbe l’ennesimo assurdo poltronificio: una commissione da 20 persone pagata dai cittadini presso il Cnel e presieduta dal presidente del Cnel. I 3 milioni di lavoratori presi in giro dai Pd in questi anni – hanno aggiunto – avranno una legge sul salario minimo legale entro agosto e sarà a firma Movimento 5 Stelle. Per noi è sempre stata una priorità e come abbiamo fatto Reddito di cittadinanza, Pensione di cittadinanza, Decreto dignità e Quota 100 – hanno detto ancora – faremo anche il salario minimo legale per tutti quei lavoratori che si spaccano la schiena dalla mattina alla sera e sono costretti ad accontentarsi di paghe indecenti per sfamare la propria famiglia o mantenersi agli studi. Ora è il momento di continuare per cambiare“.

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