Dunque tra pochi giorni si terrà a Palermo il congresso dei terrapiattisti; e ci sarà anche Beppe Grillo, per stare, come dice lui sulla sua pagina Facebook, “in mezzo ad un po’ di cervelli che non scappano davanti a nulla, nessun pregiudizio, nessuna legge della fisica è definitiva”. Ovviamente uno potrebbe chiedersi se Beppe Grillo crede davvero che la Terra sia piatta: nei post sul suo blog non lo dice esplicitamente, mentre fa una osservazione interessante: “In America l’interesse per il movimento del Terrapiattismo sembra crescere (Anche in Italia !)”. Ovvero: sia la Terra piatta o tonda, a chiacchierarci sopra si possono catturare persone (cioè voti, spettatori, soldi, vantaggi).

CERVELLI CHE NON FUGGONO, NON ARRETRANO NEMMENO, ANZI…Ho deciso di partecipare, a Maggio, al primo congresso dei…

Pubblicato da Beppe Grillo su Sabato 27 aprile 2019

Assodato che inseguire le bufale scientifiche è una cosa che Beppe Grillo fa da sempre e che per ora gli ha portato vantaggi politici, salvo essere esautorato da Davide Casaleggio una volta che i voti erano arrivati, il problema che ci poniamo è questo: davvero nessuna affermazione della fisica è definitiva, neppure quella che dice che la Terra è una sfera (leggermente deformata – un geoide)? Io personalmente non sono un fisico e non ho mai provato a misurare la sfericità della Terra; conosco, da letture, la misurazione di Eratostene di Cirene o l’esperimento di Foucault (al museo di Fisica dell’Università Sapienza di Roma c’è addirittura un pendolino di Foucault costruito come esercitazione per gli studenti). So anche che con minimo impegno di tempo uno potrebbe da sé trovare indizi della sfericità della Terra (ad esempio osservando una nave avvicinarsi e vedendo apparire dapprima gli alberi e il fumaiolo, poi la coperta, etc.). Io credo che la Terra sia quasi-sferica, che vaccinarsi sia meglio che non vaccinarsi, che produrre l’idrogeno da usare come combustibile richiede più energia di quella che se ne ricava bruciandolo, etc. In una parola credo banalmente a tutto quello che dice la scienza mainstream, senza verificarlo di persona, e credo anche che la scienza mainstream faccia molte affermazioni quasi-definitive, cioè affermazioni che è estremamente improbabile si possano rivelare completamente sbagliate.

C’è un equivoco di fondo sul fatto che la scienza possa o non possa fare affermazioni quasi-definitive, che è alla base della propaganda politico-bufalesca di Beppe Grillo e di tanti altri. La scienza è un tentativo di descrivere (parzialmente, approssimativamente) l’universo. La descrizione scientifica di un fenomeno naturale è in genere approssimata e pertanto è difficile sostenere che possa essere “vera”: la realtà non è approssimata, è com’è. Per contro una descrizione scientifica può essere falsa (erronea) e noi possiamo essere certi della sua falsità: come diceva Popper nella scienza c’è una asimmetria tra le ipotesi vere (di cui non possiamo avere certezza assoluta e che sarebbe preferibile definire sostenute dall’esperienza) e quelle false (di cui possiamo essere certi). Una ipotesi o descrizione scientifica può non essere vera in due modi: perché è falsa (ad esempio: la teoria geocentrica di Tolomeo) o perché è insufficientemente precisa (ad esempio: la teoria eliocentrica di Copernico, che fu raffinata da Keplero, e poi da Newton, e poi da Einstein). Popper diceva che il maggior successo possibile per una teoria scientifica è essere confutata da una teoria successiva che la accoglie come caso particolare o come semplificazione e questo ovviamente è possibile per le teorie insufficientemente precise, ma non per quelle false: ovvero la teoria di Einstein include come forma semplificata quella di Newton e questa quella di Keplero.

Ciò che sfugge a Beppe Grillo e a quelli che lo seguono è questo: “nessuna legge della fisica è definitiva” perché non possiamo escludere che domani una nuova legge ci offra una descrizione migliore degli stessi fenomeni; ma è certamente definitivo e assodato che la Terra è rotonda e che la teoria di Tolomeo era sbagliata. Il ruolo del consenso degli scienziati sui punti fermi della scienza, sulle teorie che saranno superate perché imprecise ma che è molto improbabile siano sbagliate, è importante: indica che sono stati fatti molti esperimenti, molte misurazioni e che queste sono risultate coerenti con l’ipotesi, entro una ragionevole approssimazione. Una ipotesi scientifica non ottiene consenso e non diventa mainstream se non supera questo test; e questo test è molto più stringente di qualunque cosa uno di noi possa osservare o sperimentare da solo. Purtroppo però il mainstream non porta voti, e ci toglie il sottile piacere di sentirci “più intelligenti”.

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