Venerdì gli arresti, gli avvisi di garanzia e le perquisizioni. L’inchiesta sulla sanità dell’Umbria ha aperto anche uno scenario politico. Sono tre le mozioni di sfiducia formalmente presentate oggi nei confronti della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che è indagata. Lei si dichiara estranea a ogni illecito ma per il gip che ha firmato le misure cautelari, eseguite venerdì, sarebbe “tra gli istigatori delle spartizioni”.

Tre mozioni contro la presidente: “Posizione compromessa”
La prima è stata inviata alla presidente dell’Assemblea legislativa, Donatella Porzi, dai consiglieri dei gruppi regionali Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Misto-Umbria Next, Misto-Fiorini per l’Umbria. Nell’atto si sottolinea come “il clima politico generatosi all’indomani dei rilievi apparsi sui giornali abbia incrinato irreparabilmente l’autorevolezza dell’Istituzione regionale per quanto concerne le decisioni da assumere in materia sanitaria”, e in ragione di ciò “si ritiene pertanto che la Giunta regionale non sia più nelle condizioni di assicurare le proprie funzioni di governo della Regione“. Una seconda mozione è stata formalizzata a firma dei consiglieri regionali dei gruppi Misto-Ricci presidente/Italia Civica, Misto-Fiorini per l’Umbria e Movimento 5 Stelle. Nel documento i firmatari evidenziano “la necessità di una immediata nuova amministrazione regionale, con il ricorso a elezioni regionali anticipate” anche per dotare “il sistema sanitario regionale (a cui afferisce circa il 65-70 per cento del bilancio della Regione) di strutture politico-direzionali in grado di assicurare efficacia ed efficienza decisionale in servizi essenziali quali quelli sanitari, che necessitano di una continuità strategico operativa e una adeguata qualità”.
La terza reca le firme, nell’ordine, dei consiglieri dei gruppi regionali Movimento 5 Stelle, Misto-Ricci presidente/Italia civica, Misto-Fiorini. Nella mozione “si ritiene che la posizione della presidente della Giunta sia quanto mai compromessa e potrebbe mettere a serio rischio l’immagine dell’intera Regione Umbria e il corretto funzionamento del sistema sanitario regionale, che assorbirebbe circa l’80 per cento della spesa annua, pari a circa 1,8 miliardi di euro”.

La ministra della Salute Grillo: “Nomi nuovi vertici già sul mio tavolo”
“Quanto è accaduto non riguarda solo i controlli quanto invece di selezionare una classe di medici in maniera più precisa e meritocratica. Quindi valutando i curriculum di questi manager e vedere come hanno operato in precedenza. Molto spesso rispetto agli obiettivi della direttori e i risultati effettivamente conseguiti c’è, diciamo, un po’ di tolleranza. Per ovviare a questo ho scritto ai presidenti delle due Camere per chiedere che venga calendarizzata il prima possibile la proposta di legge sulla nomina dei manager, che sia più pregnante dal punto di vista meritocratico di quella attualmente in vigore della Lorenzin”. La ministra della della Salute, Giulia Grillo ha così parlato del criterio per le nuove nomine per l’azienda ospedaliera di Perugia dopo un incontro al ministero con la presidente della regione Umbria Catiuscia Marini. La governatrice invece fa sapere: “Nei prossimi giorni, a brevissimo, avremo nuovi vertici. In questi giorni abbiamo un facente funzione, un professore medico dell’università di Perugia che sta svolgendo la funzione temporanea straordinaria ma nelle prossime 24-48 ore avremo dei nuovi vertici. Con il ministero abbiamo deciso di condividere un percorso – ha aggiunto Marini – ma anche un’offerta di collaborazione di professionalità sia del ministero stesso sia per la guida dell’apicalità della azienda sanitaria”. Intanto si è dimesso il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia Emilio Duca, finito agli arresti domiciliari. Il suo interrogatorio è stato fissato per giovedì, venerdì invece il giudice sentirà l’ex assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, l’ex segretario del Pd umbro Gianpiero Bocci e il direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera Maurizio Valorosi.

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