Non avere la possibilità di studiare su testi universitari in formato digitale è un problema che migliaia di studenti con disabilità riscontrano tutti i giorni. La maggior parte di loro, a causa di gravi patologie, non possono usare le mani per girare le pagine dei libri, evidenziare le parti a loro giudizio più significative e, spesso, sono costretti a prolungare per anni il loro percorso di studi o addirittura a rinunciare alla laurea o al semplice piacere della lettura. Questa grave situazione è stata denunciata da associazioni e singoli attivisti ma poche settimane fa Carlo Guglielmo Vitale, uno studente universitario 31enne di Roma con distrofia muscolare di Duchenne ha lanciato una petizione online su change.org per sottolineare il problema e migliorare la situazione non solo per lui ma per tutti coloro che si trovano di fronte allo stesso problema. Il suo appello ha superato le 140mila adesioni e ha ricevuto anche la risposta del ministro dell’istruzione Marco Bussetti che si è impegnato a “risolvere la questione”. “In fin dei conti chiedo solo di avere gli stessi diritti degli altri e di poter studiare come tutti” dice Carlo al Fatto.it. Si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università telematica UniNettuno con la quale può seguire lezioni in video direttamente da casa. Questo perché la mattina lavora in un ufficio di un ente pubblico e quindi non ha il tempo per poter frequentare fisicamente i corsi. Carlo nel 2010 è riuscito a laurearsi alla triennale di Scienze Politiche e nel 2009 è diventato anche giornalista pubblicista. Attualmente è iscritto al quarto anno, gli mancano 14 esami su un totale di 31 ed è determinato a prendere la laurea in legge. Scrive per un sito internet romano che si occupa di teatro, altra sua passione, e va spesso al cinema a vedere film drammatici e di fantascienza.

“L’idea di lanciare questa petizione è nata dall’esasperazione. Quando ho ricominciato a studiare sinceramente speravo che la situazione fosse migliorata rispetto a dieci anni fa – afferma Vitale -. Studiare in questo modo non è mai facile, soprattutto ricominciare ad ogni esame con la ricerca di fonti dove studiare. Non avrei mai pensato di raggiungere un così alto numero di firme e tantomeno in soli due mesi. Il ministro dell’istruzione mi ha risposto anche sul giornale Leggo e ha promesso che provvederà a risolvere il problema. Spero che dalle parole si passi ai fatti. Mi aspetto un risultato concreto, anche perché in questa situazione ci sono non solo disabili motori ma anche i non vedenti che grazie a software di lettura vocale possono leggere libri digitali”. Durante il suo primo percorso a Scienze Politiche poteva ancora sfogliare i libri cartacei ma poi con il progredire della Duchenne ha dovuto iniziare a studiare tramite pc e quindi attraverso libri digitali. “Il problema allora, come purtroppo ancora oggi, erano le assai esigue disponibilità di questo tipo di supporto. Allora potevo farmi scannerizzare dall’ufficio disabili dell’Università Roma Tre i libri di cui necessitavo ma i tempi necessari erano veramente lunghi, per cui la maggior parte dei testi l’ho dovuti scannerizzare con l’aiuto di qualcuno. Le condizioni sono rimaste pressoché le stesse, se non forse qualche piccolo miglioramento che, però, assolutamente non risolve una volta per tutte il disagio” racconta a Ilfattoquotidiano.it Carlo.

Per ogni esame devo adattarmi a studiare su quello che trovo: riassunti, edizioni digitali di titoli alternativi a quelli consigliati, compendi, che fortunatamente spesso esistono anche in formato digitale. Qualche rara casa editrice, per gentile concessione personale, mi offre libri digitali, a patto che possegga l’edizione cartacea. Inoltre studio grazie alle video lezioni che offre l’università telematica, che ha anche classi interattive con gli altri studenti e docenti ma non ho modo di frequentarle perché lavoro”. Secondo Vitale l’obiettivo è che “vengano venduti, cosi come avviene per tutti i romanzi, testi universitari ma anche di aggiornamento professionale per il lavoro in formato digitale. Comunque è importante che vengano resi disponibili in qualche modo, non importa come. In particolare – aggiunge Carlo – grazie alla legge europea che è in corso di esame alla Camera verrà introdotta la deroga al diritto d’autore per favorire la circolazione dei libri in formato digitale tra disabili ed enti preposti. Spero che venga approvata al più presto perché certamente sarà una spinta verso l’obiettivo che deve essere raggiunto al più presto. Faccio appello anche alle case editrici di rimuovere questo ostacolo per permettere a me e a tanti altri di studiare come tutti”.

Ecco il link per aderire alla petizione.

Articolo Precedente

Congresso mondiale famiglie, Chigi chiede supplemento di verifica sul patrocinio: in dubbio il fine non lucrativo

next
Articolo Successivo

Pordenone, riconosciuto assegno di mantenimento in unione civile tra due donne per la ‘coniuge’ più debole

next