Anthem nasce con l’idea di voler competere con altri shooter, ma anche con un volere ben preciso, dare profondità a questo tipo di giochi; forte di Bioware, studio famoso per aver dato i natali a saghe come Baldur’s gate, Mass effect e Dragon age, EA lancia sul mercato quello che fin dai primi video sembrava un successo già confermato, portando sulle console e i pc di tutti i giocatori una ventata di aria fresca se pur con qualche difetto.

La storia in Anthem cerca di essere più profonda e sfaccettata, senza dare una delle solite scuse per mettervi davanti a uno shooter in un mondo condiviso come altri, cercando allo stesso tempo di regalare immediatezza a chi decide di vestire i panni degli “specialisti” , combattenti addestrati a indossare gli “strali”, armature potenziate che vi permettono di combattere ad armi pari con tutti i mostri che vi si parano davanti nel mondo di Anthem, un mondo sull’orlo della distruzione diviso tra creature aliene e fazioni in guerra.

Il gameplay di Anthem è estremamente godibile, implementando l’abilità del volo nel sistema di combattimento le possibilità risultano praticamente infinite, regalando al giocatore non solo la gioia del volo libero per la mappa ma anche un Gunplay totalmente diverso dal solito; questa estrema libertà di movimento si traduce in esplorazione, pura e semplice, che porta per mano il giocatore in un mondo pieno di segreti; molto spesso nelle sessioni di gioco, durante il freeplay i giocatori attorno a noi oltre che impegnarsi nelle missioni giornaliere si impegnavano nello scoprire segreti di quelle particolari mappe, anche solo per vederne uno scorcio ancora inesplorato.

Il sistema di potenziamento e level up è molto simile ad altri prodotti del genere, dando la possibilità di cambiare direttamente classe, e non solo di armi ed armature, a seconda di quella più funzionale nella missione che stiamo per affrontare, ovviamente il contro della medaglia consiste nel farming, quasi obbligatorio se vogliamo avere tutti e 4 gli strali delle 4 classi potenziati e pronti alla distruzione.

Graficamente Anthem è splendido, mentre voliamo dentro la nostra armatura la natura aliena è bellissima a vedersi, allo stesso tempo quando ci tuffiamo nelle aree subacque le rovine presenti e l’incresparsi dell’acqua sono convincenti e magnificamente animate, dando al giocatore un mondo vivo e pulsante da esplorare.

Qualche difetto però Anthem lo ha purtroppo, a partire dai caricamenti, a volte davvero lunghi sia su console che su computer e qualche momento di framedrop durante le fasi più concitate, a meno che non abbiate un pc molto potente in grado di sopportare tutto, in quel caso il gioco scorre liscio e senza tipo di problema; l’altra problematica è sicuramente rappresentata dalla parte più “ruolistica” del gioco, che si svolge nell’hub, qui il cambio di inquadratura e le discussioni con i personaggi creano una sorta di distacco dalla fase di combattimento puro, spezzando il ritmo di gioco, è pur vero che in questo modo è possibile conoscere molto in più di una storia appena accennata al giocatore a inizio partita, ma il modo scelto per comunicarlo risulta lento e spezzettato, quasi criptico per certi versi.

In conclusione Anthem è indubbiamente un gioco con molte novità, soprattutto nel sistema di combattimento, che divertono e appassionano il giocatore ma che mostra qualche incertezza nel comparto narrativo, cosa su cui EA e Bioware aveva spinto molto durante la presentazione del gioco, l’idea finale è di un gioco che ha solo mostrato le sue potenzialità ma che ha ancora molto da presentare, e sicuramente nei prossimi mesi ci presenterà delle novità importanti.

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