I computer tradizionali sono sempre meno affascinanti. Tanto che la crisi degli scorsi anni proseguirà anche nel 2019. A prevederlo sono gli analisti della società di ricerche di mercato IDC, secondo cui quest’anno il giro d’affari per i produttori calerà del 3,3%. Per vedere numeri positivi bisognerà attendere almeno un lustro. La presenza di una tastiera fisica e altre peculiarità dei PC ne impediranno l’estinzione, ma i dati indicano che il ricambio generazionale dei prodotti proseguirà al rilento.

I motivi sono molti, e non si possono ridurre “solo” alla crisi economica. Per esempio, è un dato di fatto che il salto prestazione registrato negli ultimi anni non è così rivoluzionario da giustificare l’acquisto di un nuovo PC ogni uno o due anni. La potenza di elaborazione di un nuovo PC è sufficiente a supportare l’evoluzione software anche per quattro o cinque anni, salvo per categorie ristrette come quella dei videogiochi. A meno di guasti irreparabili, gli utenti tendono a tenersi i vecchi PC.

 

Inoltre, l’ampia diffusione di smartphone e tablet permette agli utenti di svolgere molte attività di base senza un PC. Pensiamo ad esempio alla navigazione in Internet, all’uso dei social network e della posta elettronica. Discorso differente è quello dei professionisti, ma è noto che i cicli di rinnovamento dei parchi macchine aziendali non sono certo stretti.

Che cosa serve per “rianimare” il settore? Qualche novità vera, qualche rivoluzione. Linn Huang, direttore della ricerca di IDC nel settore Devices and Displays, fa riferimento al ray tracing, alla connessione con le reti 5G, quelli con due schermi e i pieghevoli.

Andando per ordine, il ray-tracing per ora è legato per lo più al mondo del gaming, ed è stato creato per aumentare il fotorealismo, ossia per ottenere immagini indistinguibili dalla realtà. Per esempio, in una scena 3D di realtà virtuale permette un’illuminazione realistica delle scene simulando il comportamento fisico della luce. Il processore grafico calcola in tempo reale il colore dei pixel tracciando il percorso che la luce dovrebbe compiere viaggiando dall’occhio dello spettatore lungo la scena virtuale.

Della connessione 5G sui PC abbiamo parlato di recente. Interesserà soprattutto i professionisti che lavorano in movimento e permetterà di accedere a contenuti web anche in assenza di reti Wi-Fi. Attualmente su molti notebook professionali è presente la connettività 4G LTE, sarà da vedere se passare al 5G (che significa cambiare il notebook) consentirà un passo avanti realmente epocale.

Quanto agli schermi, l’analista fa riferimento al fatto che una volta sviluppate e rodate tecnologie flessibili sugli smartphone è naturale pensare a una evoluzione in chiave PC. Se sarà utile o meno, dipenderà dall’implementazione che ne faranno i produttori.

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