La provincia cinese di Zhejiang (nella parte orientale del Paese) ha proposto un provvedimento che vieta agli insegnanti di assegnare compiti a casa da svolgere con app per smartphone e tablet. Molto meglio dare compiti da fare con carta e penna. Non è l’unica provincia cinese a prendere in considerazione una misura del genere. Il motivo? Troppi studenti sono miopi, e le percentuali stanno crescendo in maniera preoccupante.

In Cina le app per studiare sono piuttosto popolari, soprattutto quelle per l’apprendimento della pronuncia inglese. È abbastanza comune, poi, l’assegnazione dei compiti a casa mediante app diffuse come WeChat o QQ (alter ego di WhatsApp). Anche su quest’ultimo punto le autorità educative nazionali intendono intervenire: c’è la proposta di vietare agli insegnanti l’uso delle app per assegnare i compiti a casa. 

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Il nuovo regolamento stabilirebbe, inoltre, un limite nell’uso dei dispositivi elettronici, fissato al 30% del tempo totale di insegnamento. Impedirebbe poi agli studenti delle scuole elementari e medie di portare i dispositivi elettronici in aula senza permesso, incrementerebbe le pause, le attività sportive e quelle extrascolastiche all’aria aperta.

Prima di questa notizia molti guardavano con invidia ai sistemi scolastici stranieri fortemente basati sulla tecnologia. Si pensava che carta e penna fossero ormai un’ingombrante eredità del passato, da pensionare il prima possibile. I dati cinesi fanno riflettere.

Le fonti sottolineano come in Asia i tassi di miopia siano più alti che in Europa e nel Nord America e in parte la colpa è data all’utilizzo degli schermi. In Cina il tasso complessivo di miopia è del 31%, tra gli studenti delle scuole superiori è del 77%, fra gli universitari è dell’80%. Le autorità auspicano che una riduzione dell’uso degli schermi al 30% del tempo di insegnamento possa abbassare queste percentuali di almeno il 10%.

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