Nel tredicesimo atto della protesta dei gilet gialli in Francia il copione non è cambiato: scontri con la polizia e feriti. Gli incidenti più gravi a Parigi: qui sono stati segnalati lanci di lacrimogeni e cariche della polizia davanti alla sede dell’Assemblée Nationale, dove i manifestanti hanno provato a superare le transenne. Secondo le prime notizie, un manifestante è rimasto gravemente ferito e avrebbe perso la mano. Secondo quanto riferito dai soccorritori, l’incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno, mentre un giornalista di AFP ha raccontato che l’uomo è stato evacuato dai vigili del fuoco con una benda intorno all’avambraccio. Per l’emittente Bfmtv, l’uomo ha perso la mano nel tentativo di rilanciare un lacrimogeno in direzione delle forze dell’ordine. Nel pomeriggio, nuovi incidenti nei pressi del Senato. Una molotov è stata lanciata al passaggio di una parte del corteo davanti al portone del Senato, nelle vie adiacenti ci sono stati danni alle vetrine, cariche e lancio di lacrimogeni da parte della polizia. Il corteo ha poi preso la direzione di Montparnasse, deviando in parte dal percorso autorizzato dalla prefettura. Poliziotti in assetto antisommossa in testa al corteo, furgoni blindati in coda.

Sono qualche migliaio i manifestanti che si sono radunati a metà giornata sugli ChampsElysees, da cui un corteo è partito verso Champ-de-Mars, ai piedi della Torre Eiffel. Sul percorso è stata data alle fiamme un’auto della missione antiterrorismo Vigipirate, una Porsche parcheggiata, diversi scooter e anche un’automobile delle forze di sicurezza sotto la Tour Eiffel. Secondo il sito di Le Figaro, il monumento è stato chiuso a causa del fumo che arriva al primo piano. Il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ha espresso la sua “indignazione” e il suo “disgusto” dopo l’incendio del veicolo dell’operazione antiterrorismo Vigipirate: “I militari della missione Sentinelle proteggono ogni giorno i nostri cittadini dal rischio terrorista. Questi attacchi sono intollerabili. Tutto sarà fatto perché gli autori di questa azione siano catturati e processati”. Il numero dei partecipanti, secondo quanto comunicato dal ministero dell’Interno francese, è ancora in ribasso: in tutto il Paese, a metà pomeriggio il ministero dell’Interno ha contato 12.100 dimostranti contro i 17.400 di sabato scorso. A Parigi, i manifestanti sono la metà di sabato scorso, 4mila contro 8mila. Nella capitale, inoltre, oltre alla manifestazione sugli Champs-Elysees non si escludono altri cortei dal momento che sul web alcuni gilet gialli hanno fatto sapere di non voler più chiedere l’autorizzazione alla prefettura. Previste iniziative anche a Bordeaux, Tolosa, Lorient, Caen, Valence, Marsiglia e altre città, tra cui Nizza. Nella città della Costa Azzurra c’è anche ‘Fly Rider’ Maxime Nicolle e l’obiettivo della manifestazione è quello di varcare la frontiera con l’Italia. In tal senso una trentina di gilet gialli guidati proprio da Nicolle (presente ieri anche nella manifestazione a Sanremo) sono stati bloccati dalla polizia sul percorso che avevano intrapreso per varcare la frontiera con l’Italia. Questi manifestanti si erano dati appuntamento allo stadio di Nizza, poi si erano diretti verso l’autostrada A8 per dirigersi a Mentone e verso l’Italia. Tutti bloccati, compreso ‘Fly Rider’ Nicolle che tentava di passare in auto.

“Forse è ora di fermare la violenza. Forse è ora di chiudere con la messa in discussione sistematica dei rappresentanti della democrazia e delle nostre forze dell’ordine” ha detto il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner, dopo l’incendio doloso appiccato alla residenza bretone del presidente dell’Assemblea nazionale, Richard Ferrand. Quest’ultimo ha deciso di sporgere denuncia in seguito ad un tentativo di rogo “doloso” avvenuto venerdì nella sua abitazione privata a Motreff, in Bretagna, nell’ovest della Francia. “Dal momento che la gendarmeria ha scoperto sul posto una coperta, un residuo di pneumatico e una torcia artigianale imbevuta di carburante, la pista criminale non sembra porre dubbi” ha sottolineato una nota dell’Assemblea nazionale trasmessa da Ferrand, che è membro del partito La Republique En Marche (LREM) del presidente Emmanuel Macron. Su Twitter, Ferrand ha pubblicato due foto in cui si vedono una portafinestra incendiata. Molti i messaggi a suo sostegno: “Niente legittima la violenza o l’intimidazione contro un rappresentante eletto della Repubblica. Tutta la mia solidarietà a Richard Ferrand e ai suoi familiari”, ha twittato Macron. Diverse abitazioni di deputati della maggioranza presidenziale sono state danneggiate dall’inizio della protesta del movimento dei gilet gialli a novembre e alcuni politici hanno ricevuto minacce di morte. Secondo fonti parlamentari, una cinquantina di deputati sono stati presi di mira nelle ultime settimane. “Chi intimidisce, minaccia, aggredisce, vandalizza, brucia, non avrà mai l’ultima parola in democrazia. Mai. Noi siamo la Repubblica e li combattiamo in modo implacabile”, ha reagito il portavoce del governo francese, Benjamin Griveaux.

A margine di un impegno istituzionale, invece, Castaner ha commentato la 13ma giornata di mobilitazione dei gilet gialli: “Siamo vigili, le nostre forze sono presenti”, ha dichiarato. “Ma mi piacerebbe che le nostre forze fossero concentrate sulla quotidianità dei francesi e non sulla gestione di qualche persona che in fondo mira a nuocere alle nostre forze, alle nostre istituzioni, ad attaccare come è stato fatto la residenza privata, a minacciare i parlamentari, anche cercando di identificare quante o quanti abbiano votato determinati disegni di legge per portare a termine operazioni contro di loro, si tratta di una minaccia alla stessa democrazia“.

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