È in arrivo sul mercato l’ultimo modello di robot per la pulizia della casa prodotto da iRobot, Roomba i7+. Abbiamo avuto modo di provarlo in anteprima, quindi possiamo darvi tutte le informazioni salienti per valutarne l’acquisto quando sarà nei negozi.

Prima di tutto il prezzo: la versione senza base di pulizia costa 899 euro, quella con la base (che è l’elemento di novità più interessante), costa 1.199 euro, una cifra decisamente alta, anche rispetto ai top di gamma concorrenti. In più, chi opta per la versione “lusso” dovrà acquistare i sacchetti: ogni confezione da 3 pezzi costa 20 euro.

In secondo luogo, c’è da valutare con attenzione l’ingombro della stazione di ricarica, una torretta che è alta 48 centimetri, larga 18,3 centimetri sulla parte centrale e profonda 39 centimetri. È interamente costruita in plastica, e nella parte superiore ha un coperchio che nasconde il sacchetto in cui viene convogliato lo sporco raccolto.

Il vantaggio maggiore del nuovo Roomba infatti è che svuota da solo il serbatoio. In pratica quello che succede è che la base integra un condotto di aspirazione per svuotare il serbatoio dell’aspirapolvere robot quando si ricollega dopo ogni pulizia. Il motore di aspirazione è molto potente, e in effetti aspira tutto lo sporco raccolto, però è molto rumoroso. Secondo iRobot, per riempirlo è necessario un mese di utilizzo; noi lo stiamo usando da circa una settimana ed effettivamente sembra ancora quasi vuoto.

Esteticamente parlando, il Roomba i7+ invece non presenta grandi novità. In parte riprende le forme già viste nel Roomba e5154, e integra la stessa videocamera e la tecnologia iAdapt 2 Visual Localization del top di gamma attuale, il Roomba 981 di cui l’i7+ è il successore. La parte superiore è in vetro e integra i pulsanti per attivare la pulizia spot, far partire il robot oppure rimandarlo alla base. La novità è che i pulsanti sono touch e non fisici. Nella parte anteriore ci sono la solita maniglia per spostare il robot, il paraurti e il sensore per riconoscere il posizionamento della base. La videocamera integrata è più indietro.

Uno dei miglioramenti più vistosi riguarda i sensori, che sono più di quelli che contavamo sul Roomba e5. Sono merito loro la migliore navigazione del nuovo modello e la sua capacità di mappare in maniera migliore l’area da pulire. Sono identici ai modelli passati le spazzole e il serbatoio, fatto salvo per la presenza di uno sportellino in silicone, necessario per lo svuotamento automatico quando il robot si riaggancia alla base.

Il nuovo i7+ offre uno strumento efficiente per mappare l’area da pulire e gestire le varie stanze. Lo fa in automatico, non occorre più posizionare i muri virtuali. Infatti l’app non serve più solo per controllare da remoto il robot e verificarne l’usura delle componenti. Adesso è parte integrante dell’esperienza d’uso, e serve per mappare il proprio appartamento. Ecco perché dopo aver installato l’applicazione bisogna far fare al robot vari passaggi, in funzione dell’ampiezza della casa. Nel nostro caso sono stati sufficienti tre intervalli di pulizia per avere una mappa pronta e precisa. A questo punto bisogna verificare la suddivisione delle stanze, che verranno ripartite tramite apposite linee di demarcazione.

Solo a questo punto potrete avviare il robot e decidere se pulire l’intero appartamento, una singola stanza oppure un insieme di stanze. Questo processo funziona molto bene e risulta efficace. Per esempio, una stanza come la cucina richiede intervalli di pulizia più frequenti rispetto alla camera da letto, quindi vale la pena definire gli ambienti in maniera adeguata. Sempre tramite app si può programmare il robot, verificare lo stato di pulizia dei sensori e di usura delle spazzole, lo svuotamento del serbatoio e tanti altri parametri.

Fra le novità c’è la possibilità di controllare l’i7+ con gli assistenti vocali Alexa e Google Assistant. Nel secondo caso sarà sufficiente dire: “Ehy Google, fai partire Roomba i7″ e l’assistente vocale farà partire la pulizia. Con Alexa al momento della nostra prova la Skill risulta quasi inutilizzabile. Il problema è che Alexa non capisce la parola “Roomba”.

Per quanto riguarda la pulizia, la prima cosa che colpisce rispetto ad alcuni concorrenti è la silenziosità: potete usarlo anche mentre siete in casa. Potete impostare il livello di pulizia, con singola passata (un singolo passaggio di pulizia per stanza), doppia (due passaggi di pulizia per stanza), o automatica. Per scansare gli oggetti più grandi e ingombranti e non rovinare i mobili ci sono le videocamere. Da notare che la pulizia segue uno schema ben preciso: segue un percorso lineare per tutta la lunghezza della stanza da un estremo all’altro, nel secondo passaggio effettua una pulizia a spirale, partendo dalla parte esterna e avvicinandosi poi al centro.

Per la nostra esperienza, la pulizia è molto buona e dopo il suo passaggio non abbiamo rilevato sporco o detriti sul pavimento. Ha qualche difficoltà con i tappeti più sottili, mentre con quelli più grandi bisogna prestare attenzione alle frange, che comunque si sono rilevate meno problematiche rispetto ad altri concorrenti.

Chiudiamo con l’autonomia, che è molto buona. Si aggira sull’ora e 30 minuti circa, che è più che sufficiente per pulire in maniera completa un appartamento di circa 100 metri quadrati. Nel caso di metrature superiori, il robot è in grado di analizzare l’intera superficie, andare a ricaricarsi e ricominciare a pulire da dove aveva terminato.

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