La richiesta di sequestro da parte di Mer Mec? Quella avanzata dai figli di primo letto di Camillo Crociani? Il presunto inserimento dei francesi di Thales nell’acquisizione della società romana? Tutto superato: nel pomeriggio di oggi Leonardo Finmeccanica ha comunicato di aver completato l’acquisto di Vitrociset, precisando che “che si sono verificate tutte le condizioni previste, tra cui le autorizzazioni Golden Power e Antritust“. Il gruppo del Ceo Alessandro Profumo, acquisendo il 98,56% delle quote dell’azienda romana, ora detiene il 100% della Vitrociset, visto che era già titolare della quota di minoranza dell’azienda specializzata nell’informatica e nell’alta tecnologia per la difesa, la sicurezza e lo spazio.

Secondo la nota diffusa da Leonardo, “l’operazione crea valore contribuendo al rafforzamento di Leonardo nel suo core business dei Servizi, in particolare della Logistica, del Simulation&Training e delle Operazioni Spaziali“. La notizia è arrivata a neanche due settimana dalle indiscrezioni – confermate da Leonardo – sullo slittamento del closing, che doveva concludersi prima di Natale e che invece era stato rimandato su richiesta esplicita della società controllata dagli eredi di Camillo Crociani. Alla base del rinvio c’erano due istanze di sequestro conservativo delle quote di Ciset: una avanzata da Claudio Crociani (figlio di primo letto dell’ex patron di Vitrociset), l’altra dal gruppo Mer Mec, che l’8 agosto del 2018, insieme a Fincantieri, aveva presentato l’offerta d’acquisto dell’azienda, poi superata dalla mossa di Leonardo, che aveva esercitato il diritto di prelazione sulla vendita.

Nella fattispecie, se l’azione dei figli di primo letto di Crociani rappresentava l’ennesimo capitolo della faida familiare scaturita per la divisione dell’eredità dell’ex presidente Finmeccanica, la misura cautelare avanzata dalla Mer Mec del gruppo Pertosa poggiava sulla mancata ottemperanza del contratto nella parte relativa ai tempi previsti per il closing. Un’azione, quella di Mer Mec, indirizzata al venditore e non a Leonardo-Finmeccanica, con cui i rapporti erano e rimangono di civile convivenza nonostante lo sgambetto di settembre. La scorsa settimana, il ricorso di Mer Mec non è andato a buon fine, anche perché sembra che Fincantieri abbia preferito non seguire l’azione del gruppo Pertosa, sfilandosi da qualsiasi iniziativa legale contro Ciset. Considerando la chiusura dell’acquisizione comunicata oggi, inoltre, evidentemente le tensioni interne alla famiglia Crociani non hanno influito sul buon esito dell’operazione. Con il closing portato a termine, ha perso consistenza anche il retroscena secondo cui i francesi di Thales erano pronti a inserirsi nell’acquisizione di Vitrociset qualora i problemi dei venditori avessero rischiato di pregiudicare la compravendita.

Con la chiusura dell’operazione, resta da capire quale sarà il futuro della Vitrociset dal punto di vista occupazionale e industriale. A tal proposito, il sito Startmagazine.it ha riportato gli interrogativi di ambienti politici e sindacali, che a quanto pare temono lo spacchettamento della società e un’eventuale cessione della parte relativa allo spazio a Telespazio, che fa parte della Space Alliance tra Leonardo e i francesi di Thales. Per quanto riguarda la questione dei posti di lavoro, invece, sa sottolineare la presa di posizione del segretario generale della Uilm Rocco Palombella, che considera positiva la notizia del closing portato a termine: “Dopo quattro mesi di incertezze sulle sorti di questo importante asset industriale, a cui è legato il destino di mille lavoratori – ha detto Palombella – con il completamento dell’iter sono arrivate le autorizzazioni Golden Power e Antitrust. Ora – ha aggiunto – si avvii immediatamente il confronto sindacale per stabilire modalità e percorsi di integrazione che salvaguardino il marchio di Vitrociset, tutti i livelli occupazionali, le competenze e le professionalità esistenti tenendo conto delle specificità del settore, che spazia dalla difesa alla sicurezza, allo spazio, ai trasporti e alle infrastrutture critiche. Si tratta di attività che anche Leonardo svolge in maniera marginale. Da questa acquisizione – ha concluso Palombella – ci auguriamo che Vitrociset, sotto il controllo di Leonardo, riesca a riconquistare quote di mercato e strategicità che, a causa delle note vicende, aveva progressivamente perso. E che ridia slancio e dignità a tutte le maestranze che in questi anni, pur nelle difficoltà, hanno continuato a mantenere alto il valore dell’azienda“.

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