Nono sabato di proteste dei Gilet gialli in Francia. Nonostante la legge annunciata dal premier Edouard Philippe contro chi partecipa a manifestazioni non autorizzate, una parte degli attivisti si sono ritrovati sugli Champs-Elysees a Parigi, dove si sono ripetuti gli scontri con le forze dell’ordine: i manifestanti hanno cercato di forzare le barriere e la polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni. Circa 5mila persone si sono invece radunate a Bourges, città nel centro della Francia che è stata scelta proprio per rivendicare l’importanza di considerare anche i territori ritenuti “periferici”. Entrambi i raduni non erano stati autorizzati. Secondo il ministro dell’Interno in totale sono state 84mila le persone che hanno partecipato, quindi più di sabato scorso quando si era parlato di 50mila presenze. Il ministero ha reso noto inoltre che sono state fermate in tutto 244 persone.

Ma non solo la Francia è scesa in piazza oggi. Centinaia di persone, ispirati dai gilet gialli francesi, hanno scelto di manifestare a Londra. La protesta è stata organizzata dal ‘People’s assembly against austerity‘, per chiedere appunto la fine dell’austerity, le dimissione della premier Therea May e le elezioni generali. Il corteo, partito da Trafalgar Square, sta procedendo in maniera pacifica: ‘May must go’, ‘General election now’ sono alcune delle scritte visibili sui cartelli nelle immagini trasmessi dai media britannici e online, sbandierati dai manifestanti, alcuni dei quali con indosso i gilet gialli.

Intanto sul fronte italiano arriva l’ennesima smentita di un incontro tra i leader M5s Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio con due esponenti dei Gilet gialli in visita a Roma. A confermarlo sono stati gli stessi militanti. Yvan Yonnet, in Italia per partecipare ad un evento organizzato da Programma 101, ha detto: “Non avremo alcun incontro con Di Maio e con i 5s perché non abbiamo alcun mandato a parlare, se non per esprimere opinioni personali”. “Poi – aggiunge – se vogliono venire qui, questa è un’assemblea pubblica, chiunque può venire, non siamo la polizia”.

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