Il saluto romano mentre ha in braccio una bambina. È stata immortalata così Francesca Risito, avvocato di Loreto, che il 28 ottobre era alla commemorazione della marcia su Roma a Predappio. Ma contro Risito l’Ordine degli avvocati di Ancona ha aperto un procedimento disciplinare a seguito della segnalazione anonima dello scatto, pubblicato sul Corriere della Sera .

“La libertà di pensiero e di manifestare è un diritto costituzionalmente protetto – ha dichiarato la donna, classe 1971, al Corriere Adriatico – Questa è una demolizione dell’immagine professionale non ammissibile”. La commemorazione, ha spiegato l’avvocatessa all’Ansa, era autorizzata dal Questore di Forlì. “Si svolge ogni anno e ci sono andata come faccio sempre, in memoria della marcia su Roma e di sua eccellenza Mussolini  – ha continuato -. La bambina è figlia di amici, sono stata fotografata a mia insaputa, non so perché”. La professionista non ha fatto mistero delle proprie convinzioni, sottolineando di non voler ricostruire il partito fascista ma solo di seguire “una filosofia improntata alla disciplina e al rigore”. “Sono contraria ad ogni violenza, tanto che sono vegana da 7 anni. Lei crede che se qualche avvocato fosse stato fotografato sulla tomba di Stalin sarebbe successo questo?”, ha dichiarato infine Risito

Intanto l’Ordine ha fatto sapere che “non bacchetta, ma segue le regole” e che per questo ha aperto il procedimento disciplinare. “Il regolamento in vigore dal 2015 stabilisce che il Consiglio può segnalare all’organo competente, rappresentato dal Consiglio regionale di Disciplina, fatti che possano avere un qualche rilievo deontologico ascrivibile ad un iscritto – si legge in una nota -. All’Ordine degli Avvocati di Ancona è stata consegnata in forma anonima una copia della testata giornalistica che faceva riferimento ai fatti in oggetto. Così la maggioranza del Consiglio, il 5 novembre, ha deciso di chiedere a Risito di rispondere del contenuto dell’articolo”. L’avvocatessa ha subito messo per iscritto le proprie ragioni. Ora toccherà all’organo di Disciplina decidere.

Non è la sola controversia nata durante la manifestazione di Predappio. Già il caso di Selene Ticchi, la donna ex militante di Forza Nuova che durante il corteo aveva indossato una maglietta con scritto ‘Auschwitzland’ in caratteri Disney, aveva sollevato numerose polemiche. La donna si era difesa dicendo che il suo dress code era solo “humor nero”.

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