Due cadaveri recuperati in mare e otto migranti dispersi. Al largo dell’Isola del Toro, vicino a Sant’Antioco, sulla costa sud occidentale della Sardegna è naufragata una piccola imbarcazione con a bordo 13 algerini. Ieri era stato recuperato in mare il primo cadavere, e questa mattina il corpo di un’altra vittima è stato trovato a circa quattro miglia ovest dell’isoletta, non troppo distante dal punto in cui il mezzo è stato soccorso la mattina del 16 novembre dalla motovedetta della Capitaneria con tre superstiti. Il mezzo era in avaria e secondo quanto dichiarato dalle tre persone soccorse alla Capitaneria di porto tutte le persone che erano a bordo, a parte loro tre, si sono tuffate in mare. Dovrebbe avere circa 30 anni il migrante, presumibilmente algerino, il cui corpo è stato recuperato questa sera dalla Guardia costiera al largo dell’Isola del Toro. È in corso l’ispezione del cadavere e sono state avviate le procedure per l’identificazione.
Contemporaneamente la Guardia costiera e la Guardia di finanza, via mare e carabinieri e polizia via terra stanno cercando di rintracciare i dispersi. Anche in quel caso un gruppo di algerini arrivati in Sardegna aveva dichiarato di essere partito insieme ad altre barche: una aveva fatto ritorno in Algeria, dell’altra si erano perse le tracce. Le ricerche subito avviate non avevano dato alcun esito.
Da anni gli algerini battono la rotta che da Annaba nel nordest dell’Algeria, arriva alle coste del sud Sardegna, nel Sulcis. Duecento chilometri, quasi sempre a bordo piccole imbarcazioni in legno, per tentare il viaggio della speranza verso l’Italia quando le condizioni del mare suono buone. I viaggi si susseguono uno dopo l’altro quando le condizioni del mare lo consentono. Non ci sono periodi dell’anno particolarmente più trafficati, anche se in primavera ed estate c’è un lieve aumento. Solo la settimana scorsa nelle coste della Sardegna, tra Sant’Antioco, Teulada, Sant’Anna Arresi sono arrivati 63 algerini durante cinque sbarchi. Quasi sempre si tratta di giovani uomini, anche se nel corso del tempo si sono registrati anche arrivi di donne e bambini. I migranti vengono intercettati a terra dalle forze dell’ordine o recuperati in mare da Guardia costiera e Guardia di finanza. Poi vengono visitati, identificati e portati nel centro di accoglienza di Monastir (Cagliari).
(immagine d’archivio)
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez