Il mondo FQ

Dl Genova, il condono di Ischia spacca Forza Italia: 6 senatori autosospesi. “Siamo a favore e anche Berlusconi”

Un emendamento della berlusconiana Urania Papatheu al decreto Genova ha fatto finire sotto la maggioranza per la prima volta grazie ai voti due senatori M5s. Ma anche sei senatori azzurri non l'hanno presa bene uscendo dal gruppo parlamentare: "Crediamo necessario auto sospenderci per non imbarazzare Forza Italia che pure si è spesa in questa direzione da 15 e passa anni ai massimi livelli persino con il presidente Silvio Berlusconi, che ha ripetutamente espresso sostegno alle nostre ragioni"
Dl Genova, il condono di Ischia spacca Forza Italia: 6 senatori autosospesi. “Siamo a favore e anche Berlusconi”
Icona dei commenti Commenti

Si sono autosospesi per protesta. Il motivo? Il loro partito ha tradito le promesse fatte ai cittadini in campagna elettorale. No, non è la storia di Gregorio De Falco e Paola Nugnes, i senatori del Movimento 5 stelle responsabili della sconfitta del governo su Ischia. Al contrario ad entrare in rotta di collisione con il loro stesso partito sono sei senatori di Forza Italia, lo stesso partito che ieri ha ottenuto il primo ko della maggioranza in commissione. A passare, infatti, è stato un emendamento della berlusconiana Urania Papatheu al decreto Genova. Una modifica che cancella la possibilità di applicare la sanatoria Craxi del 1985 all’isola campana. Insomma per la prima volta Forza Italia ha spinto un provvedimento che limita l’abusivismo edilizio.

Ma come? Ma non era proprio Silvio Berlusconi che durante i suoi governi aveva varato ben due condoni edilizi da cinque miliardi e mezzo? E che fino alla campagna elettorale delle ultime politiche prometteva nuove sanatorie? “Bisogna cambiare le regole: chi deve costruire una casa o aprire un’attività commerciale, non dovrà più aspettare anni per permessi e licenze. Dovrà dichiarare l’inizio dell’attività e assumersi la responsabilità di rispettare le leggi. Solo dopo verranno i controlli”, diceva l’ex premier pochi mesi fa.

E infatti ora sei dei suoi fedelissimi si sono schierati contro l’emendamento di Papatheu. “L’irresponsabile azione di alcuni senatori di Fi in commissione Lavori Pubblici al Senato pone a noi che abbiamo con lealtà e coerenza sostenuto le ragioni dei cittadini di Ischia e della Campania, a partire dall’abusivismo per passare alle vicende degli abbattimenti e dei condoni, la necessità di una approfondita riflessione politica”, dicono i senatori Domenico De Siano, Vincenzo Carbone, Antonio Pentangelo, Paolo Russo, Carlo Sarro e Luigi Cesaro. Sono tutti eletti in Campania, la regione più battuta da Berlusconi in campagna elettorale tra promessi di condoni edilizi e fiscali.

I sei senatori pro condono citano direttametne il capo per motivare la propria autosospensione. “Crediamo necessario auto sospenderci per non imbarazzare Forza Italia che pure si è spesa in questa direzione da 15 e passa anni ai massimi livelli persino con il presidente Silvio Berlusconi, che ha ripetutamente espresso sostegno alle nostre ragioni”. Tutto vero. E infatti ai sei arriva la “solidarietà”  dei consiglieri regionali. “Pieno e assoluto sostegno ai parlamentari campani di Forza Italia autosospesi dal partito. Per quanto ci riguarda, chiediamo con forza al partito piena coerenza con le battaglie di giustizia sociale per la Campania fin qui portate avanti insieme”, dicono in una nota Armando Cesaro (figlio di Luigi), Flora Beneduce, Maria Grazia Di Scala, Monica Paolino ed Ermanno Russo. “Quanto accaduto ieri in Commissione Lavori Pubblici del Senato è intollerabile e rivendica un chiarimento immediato nel partito”, dicono. Insomma: Forza Italia deve chiarire a se stessa come la pensa sui condoni.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione