Da tempo parliamo di smartphone pieghevoli  e finalmente è arrivato in commercio il primo modello che si può acquistare. Stavolta non è un prototipo, e a realizzarlo è stata l’azienda cinese Rouyu, che opera negli Stati Uniti con il nome occidentale Royal. Il prodotto si chiama FlexPai e la sua caratteristica principale è lo schermo completamente flessibile, che letteralmente gli permette di piegarsi in due.

Quando lo schermo è completamente disteso, avete per le mani un tablet con schermo da 7,8 pollici, per intenderci le stesse dimensioni dell’iPad mini di Apple. La risoluzione non è niente male: 1.920 x 1.440 pixel, abbastanza per poter guardare video da YouTube e Netflix senza perdita di qualità.

Rispetto a molti prodotti in commercio, quello che è inusuale del FlexPai è l’aspect ratio, ossia il rapporto fra la larghezza e la lunghezza dello schermo. Molto spesso questo valore è di 16:9, la tipica forma allungata delle TV e degli smartphone, per intenderci. Nel caso del FlexPai è di 4:3, quindi è quasi un quadrato. Morale: riproducendo i video di YouTube vedrete due grandi “bande nere” sopra e sotto all’immagine. In compenso, se aprirete un file di testo vedrete molte più righe che su uno schermo tradizionale.

Questa soluzione è dettata dalla necessità di poter piegare in due il tablet: fatto questo passaggio, infatti, avrete uno smartphone a doppio schermo, uno davanti e uno dietro. Anzi, a triplo schermo. Il display principale ha una risoluzione di 810 x 1.440 pixel, in 16:9 come tutti gli smartphone. Quello posteriore ha una risoluzione di 720 x 1.440 pixel (in 18:9). Perché non sono identici? Perché c’è un terzo lato! Se pensate a un libro, esternamente oltre alle due copertine c’è la costa, ossia l’unica parte visibile quando riponete il volume su uno scaffale. Il FlexPai ha un piccolo schermo analogo, che si crea nella fase di piegatura, e che ha una risoluzione di 390 x 1.440 pixel.

Su quest’ultimo schermo si possono visualizzare icone di servizio, come per esempio le notifiche di chiamate, mail e messaggi. Sugli altri due schermi potrete usare i giochi e visualizzare le schermate tipiche di smartphone e tablet. Il produttore garantisce che FlexPai è stato testato per resistere a più di 200.000 movimenti di apertura e chiusura, quindi il movimento di piegatura e distensione non dovrebbe creare problemi. Ovviamente bisognerebbe tastarlo per confermare questo dato. Sul sito ufficiale non sono pubblicate espressamente le misure, ma tenendo conto di ciò che abbiamo detto sopra, difficilmente riuscirete a infilarvi questo prodotto in tasca come fate con lo smartphone a singolo schermo.

La dotazione è interessante. La capacità di archiviazione va da 6 a 512 GB a seconda degli allestimenti. La velocità di elaborazione dovrebbe essere buona, perché affidata al chip di nuova generazione Snapdragon 8150, di cui al momento ci sono solo indiscrezioni. Da notare che si tratta di uno dei primi smartphone ad arrivare in commercio con questo processore. Chi ama scattare foto sappia poi che avrà a disposizione una fotocamera da 20 megapixel.

Passiamo ai prezzi. Posto che al momento non c’è un sito europeo in cui inserire il proprio ordine, negli Stati Uniti si possono acquistare due versioni: da 128 GB e 256 GB. Costano rispettivamente 1.318 e 1.469 dollari. Vi sembra tanto? In assoluto, la cifra non è certo bassa, ma se dobbiamo dar retta alle voci di corridoio, lo smartphone pieghevole di Samsung dovrebbe essere in vendita il prossimo anno a circa 2.000 dollari.

La vera domanda è un’altra: che cosa ce ne facciamo di uno smartphone pieghevole? Tanti guardano con interesse a questa tecnologia perché è una novità, ma avere a disposizione tre schermi semplificherà o complicherà la vita? Non vediamo l’ora di provarne uno per avere le idee più chiare.

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