“Il decreto fiscale dovrà essere modificato rispettando i principi ispiratori del Movimento 5 stelle“. A nemmeno una settimana dalla crisi scampata sul maxicondono e le tensioni con la Lega per la “manina” che aveva modificato il testo, si riapre un nuovo fronte dentro la maggioranza. Ad esporsi dopo i malumori in casa M5s sono stati per la prima volta la presidente della commissione Finanze della Camera Carla Ruocco e il senatore Elio Lannutti, entrambi eletti con i 5 stelle, che hanno diffuso una nota in cui chiedono che siano cambiate alcune parti del provvedimento. “Molte delle disposizioni”, si legge, “sono contrarie ai nostri valori” che sono invece “duri ed intransigenti nel contrasto alle pratiche evasive ed elusive soprattutto dei soggetti che reiterano condotte dannose per la società, frodando l’erario”. Il M5s, ricordano ancora il senatore e la deputata, “da sempre si batte per un fisco equo, semplice, non vessatorio con gli onesti ed i piccoli contribuenti in difficoltà e, d’altro canto, duro ed intransigente nel contrasto alle pratiche evasive ed elusive soprattutto dei soggetti che reiterano condotte dannose per la società, frodando l’erario”.

Nel merito ha parlato solo ieri il ministro per gli Affari europei Paolo Savona. “Perché non dovremmo farlo?”, ha detto intervistato da Sarah Varetto su SkyTg24. “E’ una redistribuzione del reddito dai ricchi ai poveri”. Sul punto si è espresso anche il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone: “Il condono è “, ha detto a “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1. “Ovviamente ognuno fa le proprie cose, col rispetto dei ruoli, anche nel criticare: Conte a volte lo ha fatto con noi e ogni tanto lo abbiamo fatto con loro”. Ha capito se nella manovra c’è il condono o qualcosa che può favorire i corrotti? “Sembrerebbe che nel primo testo ci fosse un condono dall’oggetto più ampio, che è stato ridotto, ma che condono è. Per dare un giudizio su che tipo di condono sia, sull’effetto che può avere e sui possibili danni però bisogna vedere bene la norma che sarà approvata alla fine”.

Proteste da Liberi e uguali. “Il condono fiscale”, ha detto il capogruppo alla Camera Federico Fornaro, “non è una forma di redistribuzione della ricchezza dai ricchi ai poveri come ha dichiarato il ministro Savona, ma è la negazione della legalità e la dichiarazione di fallimento di uno Stato incapace di far pagare tutte le tasse a tutti e non soltanto a lavoratori dipendenti e pensionati. Il condono è la vittoria dei furbi e la sconfitta dei cittadini onesti, altro che redistribuzione della ricchezza”. Quindi ha concluso: “La verità negata da Savona è che questo governo si sta caratterizzando per condoni fiscali e condoni edilizi nell’alveo della tradizione della destra italiana, con buona pace delle promesse di cambiamento”.

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