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Dl fisco, il carcere per gli evasori non sarà nella manovra. “Sarà introdotto tramite un altro documento”

Dl fisco, il carcere per gli evasori non sarà nella manovra. “Sarà introdotto tramite un altro documento”
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Il problema è tecnico, perché la manovra può contenere solo disposizioni legate al bilancio dello Stato. Quindi il carcere per gli evasori fiscali, inserito al punto 11 del contratto di governo, non ci sarà. A spiegarlo sono fonti del Movimento 5 Stelle: la misura sarà introdotta attraverso un altro provvedimento, che però non dovrebbe essere il decreto fiscale.

Il carcere per diverse fattispecie di evasione è in realtà già previsto, anche se il governo Renzi ha alzato le soglie di non punibilità: ora per esempio occorre omettere di dichiarare almeno 150mila euro (contro i 50mila precedenti) per finire in prigione da uno a tre anni mentre la dichiarazione fraudolenta è punibile con la reclusione solo se riguarda cifre superiori a 1,5 milioni. In questo caso si rischiano da un anno e sei mesi a 6 anni.

In mattinata, certo dell’inserimento della misura nella manovra, il deputato M5S Michele Sodano, commissario della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, a Radio Cusano Campus aveva detto: “Non si vuole fare un regalo agli evasori, anzi per la prima volta abbiamo introdotto il carcere per chi evade. Questa è una misura per i deboli. Il grande imprenditore che ha evaso, sta sicuramente sopra i 100mila euro. Nessun condono e nessuna misura per favorire gli evasori, questo deve essere molto chiaro”.

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