Non poteva che esserci baruffa sulle origini del termine “bagarinaggio” dato che etimologicamente una delle possibilità è proprio legata al francese “bagarre”. E in un contesto così confuso, Equiticket si propone come l’unico portale online che fa rivendita di biglietti a prezzi onesti – mediamente del 12% inferiore a quello originale, con punte fino al -30%.

“Da noi chi vende è sicuro di non guadagnare ma vuole semplicemente recuperare i soldi perché non può più andare all’evento di cui ha comprato il biglietto, che può essere ceduto al massimo al prezzo originale più i diritti di prevendita. Al tempo stesso proprio per questo motivo ha molte più probabilità di cedere il proprio biglietto”, spiega uno dei fondatori, Claudio Grimoldi.

Si tratta di un progetto nuovo quindi l’offerta per ora è limitata ma l’aspirazione è di offrire ogni genere di biglietto: per concerti musicali, eventi sportivi, attrazioni, spettacoli teatrali, etc. Insomma, un luogo di incontro per chi davvero è impossibilitato a partecipare a uno spettacolo e non vuole lucrarci. Com’è risaputo negli ultimi anni è diventato sempre più difficile acquistare biglietti. I portali ufficiali spesso vanno esauriti in pochi minuti ma a stretto giro su altri si moltiplicano le rivendite a prezzi salati.

Magistratura e organi di vigilanza hanno svelato non solo connivenze poco chiare tra alcuni siti e promoter ma anche sofisticati meccanismi informatici che permettono di aggirare ogni limitazione di acquisto nominale. Insomma, mentre un comune utente attende di fronte al PC l’apertura delle vendite, esperti informatici sguinzagliano software capaci di far man bassa di biglietti in pochi minuti o secondi.

La scorsa primavera il Governo Renzi ha approvato un decreto riguardante il Secondary Ticketing – appunto la rivendita di biglietti – che dovrebbe arginare il problema, obbligando le piattaforme a impiegare sistemi anti-bot. Appunto, software in grado di difendere i biglietti dalle incursioni informatiche. Al solito, come avviene sempre in questi casi, la difficoltà è stare al passo con la tecnologia dei “cattivi”.

Altro punto dolente, per altro sottolineato dalla SIAE stessa, è che non è stato previsto alcun intervento per le persone fisiche che vendono a prezzi inusitati.

L’unica possibilità a questo punto è di affidarsi a realtà come Equiticket, che per altro proprio oggi presenta una campagna di equity crowdfunding che sarà lanciata il 15 ottobre sulla piattaforma OpstartSpera di poter ottenere 150mila euro da finanziatori di ogni tipo per “completare il progetto tecnologico e lanciarsi su scala nazionale […] sbarcando anche nel campo dell’emissione dei biglietti e implementando una serie di servizi extra”. Quindi anche vendite all’estero e merchandising. Ma il preacquisto potrebbe essere un’altra chiave di volta. Ovvero consentire ai potenziali acquirenti di indicare quanto sono disposti al massimo a spendere per quello specifico biglietto.

“La domanda che ci pongono più spesso, quando presentiamo il nostro progetto, è ‘perché chi vuole vendere un biglietto vi dovrebbe scegliere, visto che non ci può guadagnare?’. La risposta è semplice: perché ha molte più probabilità di venderlo. E chi compra, grazie anche a un sistema di protezione contro le truffe al pari di quelli più avanzati del settore a livello mondiale, ha tutte le garanzie possibili”, conclude Grimoldi.

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