Tre fermati mentre stavano scappando, un quarto uomo arrestato il giorno successivo a Caserta. Costantin Aurel Turlica (22 anni), il fratello Ion Cosmin (20) e Aurel Ruset (25) sono i tre romeni fermati mercoledì 26 settembre per la rapina ai danni dei coniugi Martelli, a Lanciano. Del quarto, 23enne sempre di nazionalità romena, non si conosce ancora il nome. Sabato saranno interrogati dal gip. La banda era già finita nel mirino dei Carabinieri a seguito di sei furti con spaccata commessi sul territorio nelle ultime tre settimane a bar, tabacchi e benzinai dove avevano rubato numerosi tagliandi di gratta e vinci, stecche di sigarette e contanti. Non c’erano sospetti che gli autori potessero essere gli stessi della rapina nella villa dei Martelli.

Il quarto uomo della banda si è tradito tentando di vendere uno degli orologi rubati nella villa. L’uomo, si apprende da fonti qualificate, ha cercato di entrare in contatto con alcuni circuiti di ricettatori, nella speranza di piazzare l’orologio e ottenere del denaro per proseguire la fuga. Una mossa che ha però permesso agli investigatori di rintracciarlo nella zona di Caserta, dove poi è stato arrestato. “Preso anche il quarto rapinatore straniero infame, pare il tagliatore di orecchie, bene!”, scrive su Facebook il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

E proprio grazie al gps usato per avere conferma del loro coinvolgimento nelle rapine è stato possibile rintracciarli. Il segnalatore ha infatti rilevato i movimenti della banda con le due auto dei coniugi Martelli: la Yaris di Niva Bazzan, utilizzata per recarsi a prelevare, e poi la Fiat Sedici di Carlo Martelli, usata per la fuga e poi ritrovata a Serre di Lanciano. Importanti anche i riscontri sulle tracce ematiche trovate nella villa della rapina: tracce di sangue erano presenti su una maglia in casa di uno dei tre arrestati. Per identificare gli appartenenti alla banda, sono stati passati a setaccio migliaia di frammenti video di una trentina di telecamere di Lanciano. In uno di questi compariva una parte del viso di un rapinatore. Il sistema Sai per il riconoscimento dei volti, dicono le forze dell’ordine, è stato fondamentale per risalire all’identità.”Preme sottolineare un lavoro svolto in soli quattro giorni, grazie alla collaborazione assidua tra polizia e carabinieri”, ha segnalato il procuratore Di Serio.

Dopo i primi tre arresti è proseguita la caccia al quarto uomo, con i carabinieri di Chieti sulle tracce di Alexandru Bogdan Colteanu, 26 anni, nato in Romania, su cui pendeva un altro provvedimento da Napoli. I coniugi Martelli avevano riferito che il capo dei quattro “parlava benissimo italiano“, mentre testimoni di altre rapine simili nella zona parlavano, più precisamente, di un uomo dall’accento pugliese. Ma durante la conferenza stampa in Procura il primo dirigente del Servizio centrale operativo (Sco) Alfredo Fabbrocini ha smontato questa pista: “Di sicuro non è pugliese”, ha detto, aggiungendo che i tre romeni fermati “parlavano perfettamente l’italiano”.

Nel frattempo Carlo Martelli è stato dimesso dall’ospedale di Lanciano, in cui era stato portato la mattina di domenica con un gravissimo trauma cervicale. Resta invece ricoverata la moglie, Niva Bazzan, a cui i rapinatori hanno reciso il lobo dell’orecchio. Ieri i coniugi hanno ricevuto la visita del prefetto di Chieti Antonio Corona e del sindaco di Lanciano Mario Pupillo. E questa mattina, esponenti della Chiesa ortodossa romena di Lanciano hanno fatto visita a Niva Bazzan, a cui sono state manifestate le sentite scuse dell’intera comunità. “Non tutti i romeni sono violenti e dediti a delinquere“, ha sottolineato la delegazione.

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